domenica 9 novembre 2014

Spezzare i legami



Spezzare i legami


Coppia: Naruto - Sasuke
Rating: NC17
Spoiler: Naruto Shippuden
I personaggi non mi appartengono e la storia non è scritta a fini di lucro, ma sono per puro divertimento



Nella radura, in questa notte senza luna o stelle, l’oscurità ha ormai avvolto ogni cosa. L’unica fonte di luce è il piccolo fuoco acceso dal gruppo per tenere lontani gli animali e riscaldarsi. Il team di Yamato è in missione ormai da qualche giorno e il nervosismo può tagliarsi con un kunai. Naruto siede accanto al fuoco, il viso rischiarato dalle fiamme, lo sguardo spento e le mani strette tra loro. Il capitano si è appostato poco lontano, su un albero a fare la guardia, mentre Sakura e Sai riposano prima di ripartire. Naruto non si è ancora abituato ad avere il giovane allievo della radice nel team al posto di Sasuke. All’inizio non si fidava di lui e la sua fuga con Orochimaru e il tentativo di uccidere Sasuke gli avevano dato ragione. Certo, alla fine Sai lo aveva salvato dalla spada del suo ex compagno. Ogni parola di Sasuke gli brucia sotto la pelle come acido, lasciando delle cicatrici profonde che non si rimargineranno mai più. Fino all’ultimo  ha sperato fosse colpa di qualche trucco o Jutzu, ma alla fine ha dovuto ammettere che Sasuke non è più il ragazzo che conosceva e che ha cercato con tanta determinazione. L’unico che abbia mai davvero considerato un fratello, un rivale, un amico. Non trattiene le lacrime, così nasconde la testa tra le gambe e dà libero sfogo a tutta la sua disperazione. L’improvvisa sensazione di essere osservato lo mette in allarme, ma  continua a comportarsi normalmente. Con un ramo ravviva il fuoco, ma i sensi sono attenti ad ogni minimo rumore o sospiro. Un fruscio alle proprie spalle gli conferma che non sono soli in quella radura. Lancia un’occhiata a Sai e Sakura, i loro corpi sono immobili nel sacco a pelo. Si chiede dove sia il capitano e perché non abbia dato l’allarme. Spera non gli sia accaduto nulla. Con timore si alza, sempre lentamente. Non vuole che il nemico si accorga di essere stato scoperto. Qualcosa dentro di lui gli impedisce di svegliare i compagni. Una speranza che mantiene ancora viva.
Qualcosa si muove dietro un cespuglio e Naruto, veloce come un felino, estrae un kunai. Voltandosi con uno scatto, lo lancia per poi mettersi in posizione di difesa. Avanza. Penetra nel bosco, un secondo kunai stretto in mano. Una folata di vento porta fino a lui un odore familiare. Il suo profumo.  Un brivido lo percorre facendogli anche rizzare i peli biondi sulle braccia.
Ormai è lontano dai compagni, dall’accampamento notturno, dal fuoco. In quella nottesenza luna è solo in balìa del nemico.
“Sasuke?” chiama, ma sa che si tratta di lui. lo sente dentro, fino alle ossa.
Nell’aria echeggia una risata.
“Esci fuori! Sei così codardo che non vuoi affrontarmi?” nonostante la volontà di sembrare fermo e sicuro, la voce trema leggermente. Il corpo è in tensione. Sa che dopo l’accaduto deve considerarlo un nemico, un fuorilegge, un assassino, ma dentro di sé continua a restare il suo migliore amico.
“Naruto” una figura scura si lancia giù da un ramo atterrando sull’erba senza fare quasi rumore, leggiadro come un gatto. Si rimette in piedi. Naruto lo osserva con attenzione. Sopra gli abiti indossa un mantello con cappuccio. Intravede il kimono che gli ricorda quello di Orochimaru. Il pensiero di Sasuke da solo con quel mostro per tre anni gli fa ribrezzo. Quando il cappuccio cade, gli occhi neri del moro sono puntati di su di lui e le labbra atteggiate in un ghigno che non ha nulla di rassicurante.
“Sei venuto a terminare quello che hai cominciato al covo di Orochimaru?” il ninja della foglia avanza di un passo, rimanendo però guardingo. Sa che non può fidarsi di Sasuke.
“Per quanto sia allettante il pensiero di me che metto fine alla tua miserabile vita, non è per questo che sono qui” il vento gli scompiglia i capelli corvini facendogli cadere un ciuffo davanti al bel viso diafano. Sasuke si sfila il mantello lasciandolo cadere sul terreno.
“E allora cosa vuoi? Non mi hai ferito abbastanza? E non pensi a Sakura? Ci avresti uccisi, vero?” Naruto tenta di ricacciare indietro le lacrime.
“Di Sakura non mi importa un accidente! Ci sono stati molti cambiamenti, vedo. Nuovo capitano, nuovo compagno”
“Sei sparito da tre anni, teme. E poi, Sai mi ha salvato la vita”
“Sai, che nome del cazzo!” sputa veleno. “Non mi piace quel tipo”
Il portatore della volpe a nove code si stupisce della sua volgarità, ma non intende soccombere. Non dopo quello che è successo poche ore prima. “Perché sei qui, Sasuke? Non ho tempo per i tuoi giochetti” vorrebbe voltarsi, tornare dai suoi compagni, ma le gambe sono come tronchi dalle profonde radici.
“Lo scoprirai” e lo scruta.
Naruto deglutisce, quello sguardo fa paura. Gli ricorda quando si sono battuti l’ultima volta, quando per poco non si sono annientati a vicenda. “Perché devi essere sempre così crudele, Sasuke? Dì quello che devi e poi vattene!” gli punta un dito contro.
In un attimo il suo ex compagno gli è addosso. Con una forza che neanche credeva avesse, lo sbatte contro un albero.
“Teme, ma che…” mormora, il corpo bloccato dal suo.
“Sei sempre il solito dobe, non capisci mai quando è il momento di tacere, vero?” le labbra di Sasuke sfiorano il lobo, il respiro caldo sulla pelle conturba il biondo ninja della foglia. Non è abituato a un tale contatto. Gli sfugge un debole lamento.
Sasuke sorride, gli occhi rossi per lo sharingan. “Ho trovato un altro modo per spezzare il legame che mi lega a te, Naruto”
“Di che stai parlando?” tenta di liberarsi, ma l’ultimo membro degli Uchiha lo blocca con maggiore forza. I corpi sono come fusi insieme. “Avevi detto che non eri qui per uccidermi! Che diavolo fai?” ha paura. Lo sguardo di Sasuke è crudele, ma allo stesso tempo ha qualcosa che non riesce a decifrare.
Sasuke affonda il volto nel suo collo, sfiora la pelle con la punta del naso: “Devo spiegarti proprio tutto?” ansima.
Una certa durezza contro la coscia dissipa la nebbia che circonda il cervello del biondino, rendendo finalmente chiare le intenzioni di Sasuke. “Non puoi fare sul serio, Sasuke”
Il moro gli prende la mano portandosela tra le gambe, sotto il kimono. “Sai che io non scherzo mai, dobe”
Avvertendo l’erezione tra le dita, Naruto la ritira come scottato, poi gli occhi sgranati e sulle labbra una smorfia di ribrezzo. Non riesce a credere a quello che stia accadendo. Si dà un pizzicotto.
Sasuke ride divertito: “Non stai sognando, Naruto”
Naruto lo fissa incredulo. Non riesce a riconoscere il suo Sasuke. Quello davanti a lui è uno sconosciuto, un fuggiasco, un assassino.
“Vuoi sapere cosa ho in mente…” si sporge verso di lui, l’alito caldo gli solletica il volto. “…per te? Per noi?”La mano s’intrufola sotto la giacca. Carezza il ventre celato sotto la maglia nera. Un ginocchio lo costringe ad allargare le gambe, il viso affonda di nuovo nel collo. La lingua passa lungo la giugulare provocandogli scariche elettriche.
Eccitazione e paura s’impadroniscono di Naruto, scatenando un incendio. Al suo tocco il corpo va a fuoco.
La lingua di Sasuke continua il suo cammino, risale verso il mento, lo mordicchia.
“Il tuo sapore”
Naruto sente le gambe venirgli meno, sono come gelatina e il corpo è ormai in balìa delle sue carezze. Qualcosa dentro di lui si sta rianimando, i pantaloni della tuta sono ormai troppo stretti. Sta avvenendo tutto così in fretta, non ha il tempo di pensare, riflettere. “Sasuke!” il viso gli va in fiamme.
“Mi piace quando gemi il mio nome” la voce diventa quasi un sussurro. La mano libera si poggia sul tronco, all’altezza della sua testa.“Non vedo l’ora di scoparti”
“Cosa?” il terrore si impadronisce di tutto il suo essere.
“Vedrai che ti piacerà! Dalla tua reazione sono il primo, bene!” un ghigno gli appare sulle belle labbra. “Temevo che quel Sai…”
“Sai? Che c’entra Sai?”
“Sei davvero un ingenuo, dobe” scuote la testa. “Quello ti guarda come un dolcetto da gustare e…” la mano risale verso il capezzolo destro. Le dita stuzzicano quel pezzetto di carne, ci giocano. “Da divorare”
Naruto si ritrova a pensare a tutti gli atteggiamenti inquietanti di Sai, ai tentati baci e alle battutine. Vedendolo pensieroso Sasuke capisce che gli nasconde qualcosa. È furioso, gli occhi rossi pronti a catturarlo in qualche illusione.
“Ti conviene dirmi tutto se vuoi restare tutto intero”
“Quel coglione non fa che provocarmi. Una volta ha cercato di baciarmi e continua a fare allusioni” mette il broncio. “Lo detesto. Come osa dire che ce l’ho piccolo? Un giorno di questi io…”
Gli occhi assassini di Sasuke lo costringono a tacere.
 “Piccolo?” fiamme bruciano nelle pupille ormai preda dello sharingan. “Naruto, quella nullità ti ha visto nudo?” Sembra quasi pronto a fare a pezzi il povero ninja disegnatore.
Spaventato, ma ancor di più sorpreso dalla sua reazione spropositata, il biondino non riesce a replicare. Un attimo dopo cinque dita gli si stringono alla gola pronte a mettere fine alla sua vita. Naruto tenta di liberarsi, ma la sua è una morsa d’acciaio
“Non mi hai risposto!” ringhia furioso.
“Sasu-…ti prego”
Sasuke allenta la stretta, ma senza togliere la mano dalla sua gola: “Rispondi! Quando ti ha visto il cazzo?”
È la prima volta che Naruto gli sente usare un simile linguaggio e gli provoca una fitta tra le gambe. “Alle terme, teme che non sei altro”
A quella risposta il moro sembra rilassarsi, ma Naruto conosce troppo l’amico per non capire che si sta muovendo su un terreno molto accidentato e che una parola sbagliata può portarlo ad una morte prematura o peggio ad una lenta tortura.  Non l’ha mai visto in quello stato: geloso e possessivo. “In missione con il team di Yamato. Credi che mi faccia vedere senza vestiti da Sai per divertimento?” aggiunge costringendolo a togliere la mano. Si massaggia la gola dolorante, sa che presto sarà ricoperta da un segno viola.
Gli occhi di Sasuke diventano due fessure: “Mi stai dicendo la verità? Se scopro che sei stato con quel coso giuro che lo uccido!” afferrandolo per i capelli, gli tira la testa all’indietro. Sbatte contro il tronco.
“Ahi” Naruto si lascia sfuggire un gemito di dolore, ma è subito rimpiazzato da uno di piacere quando Sasuke affonda il viso nel suo collo per posare una scia di piccoli baci.
“Sas- o kami” chiude gli occhi, il piacere si propaga immediatamente come un fuoco. “Ti piace, non è vero, piccola volpe?” morde la carne morbida, poi risale lungo il collo. “Perché non mi fai sentire quanto mi vuoi?”
“N- no” lo sfida Naruto.
“No?” aumenta la presa sulle sue ciocche. La gola color biscotto è esposta, la vena pulsa. “Allora dovrò mettermi d’impegno per farti cambiare idea” la punta della lingua assapora il gusto salato della sua pelle. Esegue dei piccoli cerchi lungo il collo risalendo verso la mandibola. Nonostante tenti di non emettere suono, Sasuke sa che è questione di attimi prima che decida di lasciarsi finalmente andare. “Lo sento che ti piace, perché non lo ammetti?” la mano scende lenta, carezza la pelle ormai incandescente. raggiunge il cavallo della tuta e si chiude sull’erezione che tende i pantaloni. “A giudicare da quello che sento…” ansima. È eccitato come non lo è mai stato. “La cosa ti piace e non poco, Naruto”
Sasuke gli tira i capelli per costringerlo a guardarlo. “Ora facciamo sul serio!” e gli intrappola la bocca in un bacio violento. La lingua morbida spinge per entrare, incontra la sua lingua, i denti cozzano tra loro.
Naruto riesce a malapena a ragionare, tutti i sensi sono come anestetizzati. Quello che sta accadendo tra loro non è paragonabile al loro primo bacio e alla strana sensazione che aveva provato. Ormai in balia della passione che erutta come un  vulcano si ritrova a rispondere con eccessivo trasporto, ad degustare il suo sapore e a godere ogni istante di quell’estasi. Sasuke lo divora, mentre le dita continuano a tormentare i capezzoli diventati ormai delle pietruzze dolorose. Un gemito sfugge dalle labbra di Naruto. I respiri si fondono, mischiandosi così come le loro salive. Sasuke prende di nuovo il controllo, gli apre la giacca con uno strattone spingendogliela giù dalle spalle. Finisce sull’erba seguita anche dalla maglia. Scruta con cupidigia il suo torso nudo. Trova che sia molto più muscoloso e sodo rispetto all’ultima volta che l’ha visto. Si passa la lingua sulle labbra: “Sei alquanto cambiato in tre anni, Naruto”
Il giovane ninja deve ancora riprendersi da quel bacio. Ansima senza fiato. Non avrebbe mai pensato di provare delle sensazioni del genere con Sasuke. Da sempre lo considera come il fratello che non ha mai avuto, un amico e soprattutto il suo più grande rivale, ma forse non è mai stato sincero con sé stesso.
“Sasuke” sussurra mentre il cuore tenta di schizzare fuori dal petto. “Cosa sta succedendo?”
“Voglio spezzare i legami che mi legano a te!” ringhia quasi l’altro deciso a ribadire la sua proprietà.
“E ti sembra questo il modo?” la voce è stridula, quasi fastidiosa.
“Sei diventato la mia ossessione! Voglio liberarmi di tutto questo, di te” gli sfiora una guancia. “Da quando ti ho rivisto non faccio altro che pensarti”
“Anche io Sasuke” lo confessa. Gli occhi di brace sgretolano ogni resistenza che ancora gli impedisce di lasciarsi completamente andare. Sa che è la cosa giusta, che il suo destino è legato a quello di Sasuke.
Naruto pensa di aver immaginato quel sorriso dolce che l’amico gli ha rivolto perché un secondo dopo è rimpiazzato da un sogghigno malizioso. Chiude gli occhi e ascia che la sua bocca si spinga dove nessuno è mai stato. Lo osserva scivolare lungo il suo corpo, tracciare una scia umida con la lingua fino all’ombelico e saggiare ogni lembo di pelle. Geme senza ritegno. Il piacere lo sta sommergendo. Per la prima volta sente di non avere il controllo e non per colpa del demone che alberga dentro di lui e la cosa lo terrorizza. Sente Kurama nella propria testa ma non le dà ascolto. L’unica cosa che vuole sentire sono i respiri soffocati e il rumore delle labbra di Sasuke sulla sua pelle in fiamme.
Le dita abili sbottonano i pantaloni della tuta per poi abbassarli fino alle caviglie. Naruto lo sente ridere e abbassa lo sguardo.
“Ranocchie?” con un dito indica la biancheria disseminata di immagini di piccole rane.
Con il broncio Naruto arrossisce. Le ha comprate quando era in viaggio con Jiraya. “Smettila teme!”
“Sei proprio un dobe” passa un dito sull’erezione che ormai i boxer non riescono più a contenere. “Ma tanto questi non ci servono” li manda giù con decisione mostrando il suo pene eretto.
Imbarazzato il biondo chiude gli occhi e quando la mano si chiuse intorno ad esso, reprime un gemito soffocato. Un attimo dopo solo le labbra di Sasuke ad avvolgerlo completamente. Il corpo di Naruto si scioglie come cera, un liquido gli fonde tutti gli organi interni e le gambe tremano per quel piacere così improvviso ed intenso. Naruto gli porta le mani tra i capelli corvini, li stringe con forza. Sono morbidi al tatto. Si aggrappa pronto ad esplodere. Tenta di resistere. Non vuole venire, non ancora e Sasuke lo sa. Si è accorto che è vicino e per questo rallenta il ritmo. Si prende il suo tempo.
“Sasuke” geme il suo nome, le ciocche strette tra le dita, la bocca socchiusa e gli occhi fissi sulla testa che si muove tra le sue gambe.
Anche il suo amante alza lo sguardo, lo sfida. Naruto è al limite, ma non vuole dargli la soddisfazione di sentirlo supplicare. Sasuke aumenta il ritmo, lo succhia e lo lecca come un gelato, poi torna a catturarlo in bocca. 
Naruto avverte sopraggiungere l’estasi, ma questa volta non fa nulla per bloccarlo. Urla riversandosi nella gola dell’Uchiha, il quale ingoia fino all’ultima goccia di quel nettare tanto agognato. Scioccato da quell’orgasmo così potente, il biondino si appoggia al tronco.
“Lo sapevo che avevi un buon sapore, dobe” Sasuke si rialza in piedi leccandosi le labbra
“Smettila!” il viso è più rosso dei pomodori maturi. Il giovane ninja sa che si sta incamminando in strade inesplorate e ne è terrorizzato. Lo sguardo serio del compagno gli blocca il respiro. È così bello che si sente quasi morire. Detesta non sapere come comportarsi e soprattutto detesta che Sasuke invece sia così esperto. Deve mordersi la lingua per non chiedergli con chi ha sperimentato quelle tecniche amatorie.
“Che c’è ti sei incantato?” ghigna il moro con il suo solito fare strafottente che tanto manda sui nervi Naruto.
Sbuffando seccato lo attira a sé, baciandolo con ardore, un braccio gli circonda la vita. Sente Sasuke ansimare sorpreso, l’erezione preme contro il bacino.
“Sei troppo vestito, Sasuke!” soffia nella sua bocca Naruto, desideroso di poter ammirare il suo corpo statuario e candido come il marmo.
“Allora che aspetti a spogliarmi?” Sasuke riprende il controllo e Naruto reprime un sorrisetto pensando a quanto sia insito in lui il bisogno di dominare. Dura solo per un istante perché poi torna serio. Le dita si fanno strada nel kimono, abbassandoglielo dalle spalle. Cade sul terreno con un fruscio. Il torace di Sasuke è liscio, non un filo di peluria ad intaccarne il candore. Naruto lo divora con gli occhi scuri per il desiderio, poi affonda il viso nell’incavo del collo. lo morde con più forza di quanto vorrebbe, ma Sasuke non emette fiato. Gli allenamenti lo hanno temprato a sopportare il dolore.
“Puoi fare di meglio” lo incita.
“Mi stai sfidando, Sasuke?” il tono è sensuale. Naruto è nudo fatta eccezione del copri fronte. Le mani che sfiorano il petto del compagno sono calde e ruvide. Scendono verso il basso sfiorando ogni lembo di pelle. il tocco è incerto, trasuda inesperienza, ma questo Sasuke lo sa. Sogghigna al pensiero di essere il primo per lui. Nonostante la sua intenzione di restare indifferente, di non cedere immediatamente al piacere che quel tocco gli provoca, non può fare a meno di sospirare.
“E così anche il freddo Sasuke Uchiha si eccita. Ti piace non è vero, teme?”
“Zitto e non ti fermare!” gli ordina stringendo le labbra in una fessura.
“Non ne ho alcuna intenzione” continua il suo percorso lasciando una scia umida fino alla spalla. Lo sente fremere e orgoglioso del suo lavoro torna indietro esplorando la clavicola, risalendo poi lungo la gola.
“Per essere uno che non l’ha mai fatto te la cavi fin troppo bene!”
Naruto è troppo preso per badare alle sue parole. Che sia pure geloso, non gli importa. Raggiunge la bocca, con la lingua solletica il labbro inferiore, poi preme per entrare. Vuole affogare in lui, assaporare di nuovo il gusto dei suoi baci. Sasuke non si fa certo pregare. Lo accoglie succhiandogli la lingua e trascinandolo in un vortice di piacere. A Naruto gira la testa, si aggrappa a lui, a quelle braccia marmoree che gli danno sicurezza. Sa che non lo lascerà andare.
Sasuke lo spinge verso il basso, nel punto in cui giace il mantello. Naruto si stende supino, le gambe piegate e lo sguardo fisso sul compagno. Lui è in piedi davanti a lui, indosso i pantaloni leggeri che lasciano intravedere la sua eccitazione.
“Hai intenzione di restare lì ancora per molto?” l’urgenza di sentire ancora il suo corpo lo rende impaziente.
Sasuke si accovaccia, poi si protende verso di lui, le braccia a reggere il proprio peso. Naruto gli porta le braccia dietro la nuca, le bocche cozzano prima di unirsi. I respiri si mischiano e anche i corpi si fondono. Li separa solo la stoffa leggera dei pantaloni di Sasuke, ma presto anche quelli vengono tolti e raggiungono gli altri indumenti sparsi intorno a loro.
“Sasu” geme, una gamba gli si allaccia alla vita, frizionando le erezioni tra loro.
“Dimmi quanto mi vuoi!” gli ordina, gli occhi sono ritornati del colore dell’ebano.
Il biondino si perde in quelle pozze scure come la notte senza luna, poi sussurra: “Potrei anche morire se non mi prendi”
Felice di quella risposta, Sasuke lascia scivolare le dita lungo il ventre umido di Naruto. È nervoso, ma non lo dimostra. Tralascia il sesso di nuovo eretto e si dedica al buchetto inviolato tra le natiche. Lo sente irrigidirsi e gemere quando un dito penetra dentro di lui. “Rilassati, dobe” sussurra catturando il lobo tra i denti. “Non è che l’inizio e poi mi supplicherai di non smettere”
La voce calda di Sasuke ha il potere di calmarlo e di lasciarsi andare alle sensazioni ed è a quel punto che tocca un punto speciale. A Naruto scappa un gridolino di piacere e spinge il bacino per incontrare la sua mano. Quando questi la ritira si sente vuoto, tanto che protesta per quella mancanza, ma dura solo un attimo. Sasuke si spinge in lui, entra con violenza tanto da mozzargli il fiato. Gli ci vuole un attimo per abituarsi a quell’intrusione. Sasuke si ferma, gli bacia una guancia, poi alza la testa e nota delle lacrime tra le lunghe ciglia. Il cuore si ferma. Si rende conto di essere stato troppo violento, di non aver pensato a Naruto, ma solo a sé stesso e ne è dilaniato. “Scusa” mormora con un filo di voce.
Naruto sgrana gli occhi. Forse ha sentito male. Sasuke non può essersi scusato. Gli ci vuole qualche istante per realizzare che non è stata una sua fantasia. Cinge le spalle del compagno abbracciandolo con entrambe le braccia: “Invece di scusarti, muoviti!”
Sasuke che si sta trattenendo a stento dallo scoparlo come vorrebbe, gli prende le gambe e se le porta alla vita, poi comincia a muoversi. Lo sente gemere sotto di sé, ma questa volta non si ferma. Non potrebbe neanche se volesse, il desiderio è troppo forte, non ce la fa a trattenersi. Si ritira per poi spingersi di nuovo dentro di lui. Naruto inarca la schiena, gli conficca le unghie nella carne, lo cinge con possesso, poi quando il pene di Sasuke cambia angolazione e ad ogni tocco preme contro la prostata, non riesce a trattenere un grido. Sasuke gli tappa la bocca con una mano. Non vuole di certo che quegli impiccioni dei suoi compagni giungano proprio sul più bello. Sorrise divertito pensando alla faccia inorridita di Sakura.
Naruto lo stringe, poi con un colpo di reni inverte le posizioni. Si ritrova cavalcioni su Sasuke: “Ora guido io, teme!” dichiara, mentre un lampo maligno attraversa le pupille del colore del mare in tempesta.
“Scordatelo” e ribalta di nuovo i ruoli. Ora è Naruto a trovarsi sottomesso.
“Stronzo di un teme! Voglio cavalcarti!” ammette cacciando la lingua tra i denti.
“Ma davvero?” si sporge per togliere quel sorrisetto malizioso dalla bocca dell’amante. La bacia con passione, poi rotola su un lato trascinandosi con sé Naruto.
“Contento? Ora scopati su di me, cavalcami!” gli poggia le mani sui fianchi per indurlo a muoversi. Non è ancora pronto a venire, ma soprattutto non è pronto a lasciarlo andare.
Naruto obbedisce, si muove avanti e indietro, prima con estrema lentezza, poi quando vede che quel ritmo è diventato intollerante aumenta la velocità. Nel bosco, oltre ai versi di qualche uccello notturno, si sentono solo i loro gemiti. Sasuke gli circonda l’asta e comincia a pompare, è quasi al culmine e vuole venire insieme a lui. Le mani di Naruto poggiano sul torace, la pelle è madida di sudore. Si alza per poi riabbassarsi di botto. Lo sente boccheggiare, sussurrare il suo nome. In un attimo una scarica elettrica gli attraversa la spina dorsale e un lampo lo abbaglia. Flettendosi all’indietro, si riversa con un urlo soffocato nella mano e sul petto di Sasuke, il quale a sua volta lo riempie con il suo seme. Naruto si accascia su di lui, ansimante. I cuori battono con violenza. Sasuke lo abbraccia, poi lo stringe a sé senza dire nulla. Vuole godersi quel momento in cui entrambi sono troppo stanchi per dire qualcosa di stupido.
Naruto si sente finalmente completo, Sasuke è con lui e dal battito accelerato del suo cuore, prova le sue medesime sensazioni. Ci sono tante cose che vorrebbe chiedergli, ma resta muto, il viso premuto sulla sua pelle e gli occhi sbarrati dall’incredulità per quello che è appena accaduto. Il respiro torna normale, vorrebbe appisolarsi, ma teme che lui voglia sparire di nuovo, e questa per sempre. Non vuole, non ora che è stato suo in modo così completo.
“Dobe, pesi!” dice il moro rompendo il silenzio.
“Si sta troppo bene” fa le fusa come un gattino.
“Scendi!” il tono è glaciale. Sembra tornato il Sasuke di poche ore prima.
“No” strofina il naso contro uno dei capezzoli. “Restiamo ancora così”
“Devo andare, è quasi l’alba” lo sposta di peso per poi rialzarsi.
“Dove?” Naruto si alza a sua volta, sono entrambi nudi. “Non puoi dire sul serio!”
Sasuke raccoglie gli abiti e senza neanche degnarlo di una risposta, comincia a rivestirsi.
“Guardami! Torni da Orochimaru, vero? Perché Sasu?” lo costringe a voltarsi, la rabbia e la delusione gli deformano i lineamenti altrimenti dolci.
“Non ti devo alcuna spiegazione” replica solo strattonandolo. “Ho avuto quello che volevo, ora non c’è più niente che mi trattiene. Ho spezzato i miei legami con te!”
“Non ti credo!” urla quasi, non gli importa che lo sentano, anzi lo spera così da impedirgli di andarsene. “Ti ho sentito, provavi qualcosa, perché non lo ammetti?”
“Tzk”
“Sasuke, ti prego, non te ne andare” è disposto anche a supplicarlo pur di non ripetere lo stesso calvario di tre anni prima.
Sasuke indossa il kimono, poi stringe la corda: “Addio Naruto” e senza neanche guardarlo, spicca un salto raggiungendo uno dei rami.
Il ninja della foglia non fa neanche un gesto per seguirlo, non servirebbe a nulla. Ormai lui non appartiene più al villaggio, non fa più parte del team 7. È un’ombra, un fuggiasco, ma per una volta è stato suo e questo non potrà mai cambiare. Nell’aria ancora il suo odore, misto a quello del sesso. Vorrebbe non lavarsi mai più per non togliersi di dosso le tracce di quella notte. Dalle guance cadono calde lacrime, ormai non può più trattenerle. Scendono copiose infrangendosi sul terreno. Si veste lentamente, poi si lascia scivolare contro il tronco, le dita tra i capelli e la testa piegata tra le gambe.
È lì che lo trovano addormentato ore dopo Sai e Sakura. Dietro di loro il capitano Yamato.
La ragazza dai capelli rosa lo sveglia urlando: “Ehi, testa quadra, ti sembra l’ora di dormire? Dobbiamo rimetterci in viaggio, il solito scansafatiche”
Naruto si sveglia stropicciandosi gli occhi e vedendo i compagni di squadra scatta in piedi: “Io…eh…facevo il turno di guardia”
“Sì certo come no. Dormendo!” lo prende in giro l’amica.
Il capitano sembra sotto tono e Naruto capisce che Sasuke deve aver scagliato su di lui qualche arte illusoria. “Sakura, lascialo stare. Raccogliete le vostre cose che si riparte”
Sai invece di obbedire si limita a fissare il biondino con uno dei suoi soliti finti sorrisi tanto che Naruto teme abbia capito qualcosa. Per non incorrere in uno dei suoi solito interrogatori, si dilegua per fare lo zaino.
Solo una volta a casa davanti lo specchio si rende conto del suo stato: sul collo il segno di un succhiotto, capelli sconvolti e occhi gonfi per il pianto.
“Tutta colpa di quel teme del cazzo!” borbotta uscendo dal bagno.
Rientra in camera e senza pensarci due volte si butta sul letto. Dopo tutti quei giorni in missione una notte di riposo è proprio quello che gli ci vuole.
Ha appena chiuso la luce che avverte un rumore fuori la finestra lasciata aperta per la serata particolarmente calda. Un attimo dopo un’ombra entra nella stanza.
Naruto non ha bisogno della vista per capire di chi si tratti, l’olfatto lo riconosce all’istante. Nell’oscurità sorride mentre l’intruso si infila tra le lenzuola. Sa che notte dopo notte continuerà a tornare da lui nel vano tentativo di spezzare quel legame da lui rinnegato, ma che lo fa sentire vivo.



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