Spezzare i legami
Coppia: Naruto - Sasuke
Rating: NC17
Spoiler: Naruto Shippuden
I personaggi non mi appartengono e la storia non è scritta a fini di lucro, ma sono per puro divertimento
Nella
radura, in questa notte senza luna o stelle, l’oscurità ha ormai avvolto ogni
cosa. L’unica fonte di luce è il piccolo fuoco acceso dal gruppo per tenere lontani
gli animali e riscaldarsi. Il team di Yamato è in missione ormai da qualche
giorno e il nervosismo può tagliarsi con un kunai. Naruto siede accanto al
fuoco, il viso rischiarato dalle fiamme, lo sguardo spento e le mani strette
tra loro. Il capitano si è appostato poco lontano, su un albero a fare la
guardia, mentre Sakura e Sai riposano prima di ripartire. Naruto non si è
ancora abituato ad avere il giovane allievo della radice nel team al posto di
Sasuke. All’inizio non si fidava di lui e la sua fuga con Orochimaru e il
tentativo di uccidere Sasuke gli avevano dato ragione. Certo, alla fine Sai lo
aveva salvato dalla spada del suo ex compagno. Ogni parola di Sasuke gli brucia
sotto la pelle come acido, lasciando delle cicatrici profonde che non si
rimargineranno mai più. Fino all’ultimo ha
sperato fosse colpa di qualche trucco o Jutzu, ma alla fine ha dovuto ammettere
che Sasuke non è più il ragazzo che conosceva e che ha cercato con tanta
determinazione. L’unico che abbia mai davvero considerato un fratello, un
rivale, un amico. Non trattiene le lacrime, così nasconde la testa tra le gambe
e dà libero sfogo a tutta la sua disperazione. L’improvvisa sensazione di essere
osservato lo mette in allarme, ma continua a comportarsi normalmente. Con un
ramo ravviva il fuoco, ma i sensi sono attenti ad ogni minimo rumore o sospiro.
Un fruscio alle proprie spalle gli conferma che non sono soli in quella radura.
Lancia un’occhiata a Sai e Sakura, i loro corpi sono immobili nel sacco a pelo.
Si chiede dove sia il capitano e perché non abbia dato l’allarme. Spera non gli
sia accaduto nulla. Con timore si alza, sempre lentamente. Non vuole che il
nemico si accorga di essere stato scoperto. Qualcosa dentro di lui gli
impedisce di svegliare i compagni. Una speranza che mantiene ancora viva.
Qualcosa
si muove dietro un cespuglio e Naruto, veloce come un felino, estrae un kunai.
Voltandosi con uno scatto, lo lancia per poi mettersi in posizione di difesa.
Avanza. Penetra nel bosco, un secondo kunai stretto in mano. Una folata di
vento porta fino a lui un odore familiare. Il suo profumo. Un brivido lo percorre facendogli anche
rizzare i peli biondi sulle braccia.
Ormai
è lontano dai compagni, dall’accampamento notturno, dal fuoco. In quella nottesenza
luna è solo in balìa del nemico.
“Sasuke?”
chiama, ma sa che si tratta di lui. lo sente dentro, fino alle ossa.
Nell’aria
echeggia una risata.
“Esci
fuori! Sei così codardo che non vuoi affrontarmi?” nonostante la volontà di
sembrare fermo e sicuro, la voce trema leggermente. Il corpo è in tensione. Sa
che dopo l’accaduto deve considerarlo un nemico, un fuorilegge, un assassino,
ma dentro di sé continua a restare il suo migliore amico.
“Naruto”
una figura scura si lancia giù da un ramo atterrando sull’erba senza fare quasi
rumore, leggiadro come un gatto. Si rimette in piedi. Naruto lo osserva con
attenzione. Sopra gli abiti indossa un mantello con cappuccio. Intravede il
kimono che gli ricorda quello di Orochimaru. Il pensiero di Sasuke da solo con
quel mostro per tre anni gli fa ribrezzo. Quando il cappuccio cade, gli occhi
neri del moro sono puntati di su di lui e le labbra atteggiate in un ghigno che
non ha nulla di rassicurante.
“Sei
venuto a terminare quello che hai cominciato al covo di Orochimaru?” il ninja
della foglia avanza di un passo, rimanendo però guardingo. Sa che non può
fidarsi di Sasuke.
“Per
quanto sia allettante il pensiero di me che metto fine alla tua miserabile
vita, non è per questo che sono qui” il vento gli scompiglia i capelli corvini
facendogli cadere un ciuffo davanti al bel viso diafano. Sasuke si sfila il
mantello lasciandolo cadere sul terreno.
“E
allora cosa vuoi? Non mi hai ferito abbastanza? E non pensi a Sakura? Ci
avresti uccisi, vero?” Naruto tenta di ricacciare indietro le lacrime.
“Di
Sakura non mi importa un accidente! Ci sono stati molti cambiamenti, vedo.
Nuovo capitano, nuovo compagno”
“Sei
sparito da tre anni, teme. E poi, Sai mi ha salvato la vita”
“Sai,
che nome del cazzo!” sputa veleno. “Non mi piace quel tipo”
Il
portatore della volpe a nove code si stupisce della sua volgarità, ma non
intende soccombere. Non dopo quello che è successo poche ore prima. “Perché sei
qui, Sasuke? Non ho tempo per i tuoi giochetti” vorrebbe voltarsi, tornare dai
suoi compagni, ma le gambe sono come tronchi dalle profonde radici.
“Lo
scoprirai” e lo scruta.
Naruto
deglutisce, quello sguardo fa paura. Gli ricorda quando si sono battuti
l’ultima volta, quando per poco non si sono annientati a vicenda. “Perché devi
essere sempre così crudele, Sasuke? Dì quello che devi e poi vattene!” gli
punta un dito contro.
In
un attimo il suo ex compagno gli è addosso. Con una forza che neanche credeva
avesse, lo sbatte contro un albero.
“Teme,
ma che…” mormora, il corpo bloccato dal suo.
“Sei
sempre il solito dobe, non capisci mai quando è il momento di tacere, vero?” le
labbra di Sasuke sfiorano il lobo, il respiro caldo sulla pelle conturba il
biondo ninja della foglia. Non è abituato a un tale contatto. Gli sfugge un
debole lamento.
Sasuke
sorride, gli occhi rossi per lo sharingan. “Ho trovato un altro modo per
spezzare il legame che mi lega a te, Naruto”
“Di
che stai parlando?” tenta di liberarsi, ma l’ultimo membro degli Uchiha lo
blocca con maggiore forza. I corpi sono come fusi insieme. “Avevi detto che non
eri qui per uccidermi! Che diavolo fai?” ha paura. Lo sguardo di Sasuke è
crudele, ma allo stesso tempo ha qualcosa che non riesce a decifrare.
Sasuke
affonda il volto nel suo collo, sfiora la pelle con la punta del naso: “Devo
spiegarti proprio tutto?” ansima.
Una
certa durezza contro la coscia dissipa la nebbia che circonda il cervello del
biondino, rendendo finalmente chiare le intenzioni di Sasuke. “Non puoi fare
sul serio, Sasuke”
Il
moro gli prende la mano portandosela tra le gambe, sotto il kimono. “Sai che io
non scherzo mai, dobe”
Avvertendo
l’erezione tra le dita, Naruto la ritira come scottato, poi gli occhi sgranati
e sulle labbra una smorfia di ribrezzo. Non riesce a credere a quello che stia
accadendo. Si dà un pizzicotto.
Sasuke
ride divertito: “Non stai sognando, Naruto”
Naruto
lo fissa incredulo. Non riesce a riconoscere il suo Sasuke. Quello davanti a
lui è uno sconosciuto, un fuggiasco, un assassino.
“Vuoi
sapere cosa ho in mente…” si sporge verso di lui, l’alito caldo gli solletica
il volto. “…per te? Per noi?”La mano s’intrufola sotto la giacca. Carezza il
ventre celato sotto la maglia nera. Un ginocchio lo costringe ad allargare le
gambe, il viso affonda di nuovo nel collo. La lingua passa lungo la giugulare
provocandogli scariche elettriche.
Eccitazione
e paura s’impadroniscono di Naruto, scatenando un incendio. Al suo tocco il
corpo va a fuoco.
La
lingua di Sasuke continua il suo cammino, risale verso il mento, lo mordicchia.
“Il
tuo sapore”
Naruto
sente le gambe venirgli meno, sono come gelatina e il corpo è ormai in balìa
delle sue carezze. Qualcosa dentro di lui si sta rianimando, i pantaloni della
tuta sono ormai troppo stretti. Sta avvenendo tutto così in fretta, non ha il
tempo di pensare, riflettere. “Sasuke!” il viso gli va in fiamme.
“Mi
piace quando gemi il mio nome” la voce diventa quasi un sussurro. La mano
libera si poggia sul tronco, all’altezza della sua testa.“Non vedo l’ora di
scoparti”
“Cosa?”
il terrore si impadronisce di tutto il suo essere.
“Vedrai
che ti piacerà! Dalla tua reazione sono il primo, bene!” un ghigno gli appare
sulle belle labbra. “Temevo che quel Sai…”
“Sai?
Che c’entra Sai?”
“Sei
davvero un ingenuo, dobe” scuote la testa. “Quello ti guarda come un dolcetto
da gustare e…” la mano risale verso il capezzolo destro. Le dita stuzzicano
quel pezzetto di carne, ci giocano. “Da divorare”
Naruto
si ritrova a pensare a tutti gli atteggiamenti inquietanti di Sai, ai tentati
baci e alle battutine. Vedendolo pensieroso Sasuke capisce che gli nasconde
qualcosa. È furioso, gli occhi rossi pronti a catturarlo in qualche illusione.
“Ti
conviene dirmi tutto se vuoi restare tutto intero”
“Quel
coglione non fa che provocarmi. Una volta ha cercato di baciarmi e continua a
fare allusioni” mette il broncio. “Lo detesto. Come osa dire che ce l’ho
piccolo? Un giorno di questi io…”
Gli
occhi assassini di Sasuke lo costringono a tacere.
“Piccolo?” fiamme bruciano nelle pupille ormai
preda dello sharingan. “Naruto, quella nullità ti ha visto nudo?” Sembra quasi
pronto a fare a pezzi il povero ninja disegnatore.
Spaventato,
ma ancor di più sorpreso dalla sua reazione spropositata, il biondino non
riesce a replicare. Un attimo dopo cinque dita gli si stringono alla gola
pronte a mettere fine alla sua vita. Naruto tenta di liberarsi, ma la sua è una
morsa d’acciaio
“Non
mi hai risposto!” ringhia furioso.
“Sasu-…ti
prego”
Sasuke
allenta la stretta, ma senza togliere la mano dalla sua gola: “Rispondi! Quando
ti ha visto il cazzo?”
È
la prima volta che Naruto gli sente usare un simile linguaggio e gli provoca
una fitta tra le gambe. “Alle terme, teme che non sei altro”
A
quella risposta il moro sembra rilassarsi, ma Naruto conosce troppo l’amico per
non capire che si sta muovendo su un terreno molto accidentato e che una parola
sbagliata può portarlo ad una morte prematura o peggio ad una lenta tortura. Non l’ha mai visto in quello stato: geloso e
possessivo. “In missione con il team di Yamato. Credi che mi faccia vedere
senza vestiti da Sai per divertimento?” aggiunge costringendolo a togliere la
mano. Si massaggia la gola dolorante, sa che presto sarà ricoperta da un segno
viola.
Gli
occhi di Sasuke diventano due fessure: “Mi stai dicendo la verità? Se scopro
che sei stato con quel coso giuro che lo uccido!” afferrandolo per i capelli,
gli tira la testa all’indietro. Sbatte contro il tronco.
“Ahi”
Naruto si lascia sfuggire un gemito di dolore, ma è subito rimpiazzato da uno
di piacere quando Sasuke affonda il viso nel suo collo per posare una scia di
piccoli baci.
“Sas-
o kami” chiude gli occhi, il piacere si propaga immediatamente come un fuoco.
“Ti piace, non è vero, piccola volpe?” morde la carne morbida, poi risale lungo
il collo. “Perché non mi fai sentire quanto mi vuoi?”
“N-
no” lo sfida Naruto.
“No?”
aumenta la presa sulle sue ciocche. La gola color biscotto è esposta, la vena
pulsa. “Allora dovrò mettermi d’impegno per farti cambiare idea” la punta della
lingua assapora il gusto salato della sua pelle. Esegue dei piccoli cerchi
lungo il collo risalendo verso la mandibola. Nonostante tenti di non emettere
suono, Sasuke sa che è questione di attimi prima che decida di lasciarsi
finalmente andare. “Lo sento che ti piace, perché non lo ammetti?” la mano
scende lenta, carezza la pelle ormai incandescente. raggiunge il cavallo della
tuta e si chiude sull’erezione che tende i pantaloni. “A giudicare da quello
che sento…” ansima. È eccitato come non lo è mai stato. “La cosa ti piace e non
poco, Naruto”
Sasuke
gli tira i capelli per costringerlo a guardarlo. “Ora facciamo sul serio!” e gli
intrappola la bocca in un bacio violento. La lingua morbida spinge per entrare,
incontra la sua lingua, i denti cozzano tra loro.
Naruto
riesce a malapena a ragionare, tutti i sensi sono come anestetizzati. Quello
che sta accadendo tra loro non è paragonabile al loro primo bacio e alla strana
sensazione che aveva provato. Ormai in balia della passione che erutta come
un vulcano si ritrova a rispondere con
eccessivo trasporto, ad degustare il suo sapore e a godere ogni istante di
quell’estasi. Sasuke lo divora, mentre le dita continuano a tormentare i
capezzoli diventati ormai delle pietruzze dolorose. Un gemito sfugge dalle
labbra di Naruto. I respiri si fondono, mischiandosi così come le loro salive.
Sasuke prende di nuovo il controllo, gli apre la giacca con uno strattone spingendogliela
giù dalle spalle. Finisce sull’erba seguita anche dalla maglia. Scruta con
cupidigia il suo torso nudo. Trova che sia molto più muscoloso e sodo rispetto
all’ultima volta che l’ha visto. Si passa la lingua sulle labbra: “Sei alquanto
cambiato in tre anni, Naruto”
Il
giovane ninja deve ancora riprendersi da quel bacio. Ansima senza fiato. Non
avrebbe mai pensato di provare delle sensazioni del genere con Sasuke. Da
sempre lo considera come il fratello che non ha mai avuto, un amico e
soprattutto il suo più grande rivale, ma forse non è mai stato sincero con sé
stesso.
“Sasuke”
sussurra mentre il cuore tenta di schizzare fuori dal petto. “Cosa sta
succedendo?”
“Voglio
spezzare i legami che mi legano a te!” ringhia quasi l’altro deciso a ribadire
la sua proprietà.
“E
ti sembra questo il modo?” la voce è stridula, quasi fastidiosa.
“Sei
diventato la mia ossessione! Voglio liberarmi di tutto questo, di te” gli
sfiora una guancia. “Da quando ti ho rivisto non faccio altro che pensarti”
“Anche
io Sasuke” lo confessa. Gli occhi di brace sgretolano ogni resistenza che
ancora gli impedisce di lasciarsi completamente andare. Sa che è la cosa
giusta, che il suo destino è legato a quello di Sasuke.
Naruto
pensa di aver immaginato quel sorriso dolce che l’amico gli ha rivolto perché
un secondo dopo è rimpiazzato da un sogghigno malizioso. Chiude gli occhi e ascia
che la sua bocca si spinga dove nessuno è mai stato. Lo osserva scivolare lungo
il suo corpo, tracciare una scia umida con la lingua fino all’ombelico e
saggiare ogni lembo di pelle. Geme senza ritegno. Il piacere lo sta
sommergendo. Per la prima volta sente di non avere il controllo e non per colpa
del demone che alberga dentro di lui e la cosa lo terrorizza. Sente Kurama
nella propria testa ma non le dà ascolto. L’unica cosa che vuole sentire sono i
respiri soffocati e il rumore delle labbra di Sasuke sulla sua pelle in fiamme.
Le
dita abili sbottonano i pantaloni della tuta per poi abbassarli fino alle
caviglie. Naruto lo sente ridere e abbassa lo sguardo.
“Ranocchie?”
con un dito indica la biancheria disseminata di immagini di piccole rane.
Con
il broncio Naruto arrossisce. Le ha comprate quando era in viaggio con Jiraya.
“Smettila teme!”
“Sei
proprio un dobe” passa un dito sull’erezione che ormai i boxer non riescono più
a contenere. “Ma tanto questi non ci servono” li manda giù con decisione
mostrando il suo pene eretto.
Imbarazzato
il biondo chiude gli occhi e quando la mano si chiuse intorno ad esso, reprime
un gemito soffocato. Un attimo dopo solo le labbra di Sasuke ad avvolgerlo
completamente. Il corpo di Naruto si scioglie come cera, un liquido gli fonde
tutti gli organi interni e le gambe tremano per quel piacere così improvviso ed
intenso. Naruto gli porta le mani tra i capelli corvini, li stringe con forza.
Sono morbidi al tatto. Si aggrappa pronto ad esplodere. Tenta di resistere. Non
vuole venire, non ancora e Sasuke lo sa. Si è accorto che è vicino e per questo
rallenta il ritmo. Si prende il suo tempo.
“Sasuke”
geme il suo nome, le ciocche strette tra le dita, la bocca socchiusa e gli
occhi fissi sulla testa che si muove tra le sue gambe.
Anche
il suo amante alza lo sguardo, lo sfida. Naruto è al limite, ma non vuole
dargli la soddisfazione di sentirlo supplicare. Sasuke aumenta il ritmo, lo
succhia e lo lecca come un gelato, poi torna a catturarlo in bocca.
Naruto
avverte sopraggiungere l’estasi, ma questa volta non fa nulla per bloccarlo.
Urla riversandosi nella gola dell’Uchiha, il quale ingoia fino all’ultima
goccia di quel nettare tanto agognato. Scioccato da quell’orgasmo così potente,
il biondino si appoggia al tronco.
“Lo
sapevo che avevi un buon sapore, dobe” Sasuke si rialza in piedi leccandosi le
labbra
“Smettila!”
il viso è più rosso dei pomodori maturi. Il giovane ninja sa che si sta
incamminando in strade inesplorate e ne è terrorizzato. Lo sguardo serio del
compagno gli blocca il respiro. È così bello che si sente quasi morire. Detesta
non sapere come comportarsi e soprattutto detesta che Sasuke invece sia così
esperto. Deve mordersi la lingua per non chiedergli con chi ha sperimentato
quelle tecniche amatorie.
“Che
c’è ti sei incantato?” ghigna il moro con il suo solito fare strafottente che
tanto manda sui nervi Naruto.
Sbuffando
seccato lo attira a sé, baciandolo con ardore, un braccio gli circonda la vita.
Sente Sasuke ansimare sorpreso, l’erezione preme contro il bacino.
“Sei
troppo vestito, Sasuke!” soffia nella sua bocca Naruto, desideroso di poter
ammirare il suo corpo statuario e candido come il marmo.
“Allora
che aspetti a spogliarmi?” Sasuke riprende il controllo e Naruto reprime un
sorrisetto pensando a quanto sia insito in lui il bisogno di dominare. Dura
solo per un istante perché poi torna serio. Le dita si fanno strada nel kimono,
abbassandoglielo dalle spalle. Cade sul terreno con un fruscio. Il torace di
Sasuke è liscio, non un filo di peluria ad intaccarne il candore. Naruto lo
divora con gli occhi scuri per il desiderio, poi affonda il viso nell’incavo
del collo. lo morde con più forza di quanto vorrebbe, ma Sasuke non emette
fiato. Gli allenamenti lo hanno temprato a sopportare il dolore.
“Puoi
fare di meglio” lo incita.
“Mi
stai sfidando, Sasuke?” il tono è sensuale. Naruto è nudo fatta eccezione del
copri fronte. Le mani che sfiorano il petto del compagno sono calde e ruvide.
Scendono verso il basso sfiorando ogni lembo di pelle. il tocco è incerto,
trasuda inesperienza, ma questo Sasuke lo sa. Sogghigna al pensiero di essere
il primo per lui. Nonostante la sua intenzione di restare indifferente, di non
cedere immediatamente al piacere che quel tocco gli provoca, non può fare a
meno di sospirare.
“E
così anche il freddo Sasuke Uchiha si eccita. Ti piace non è vero, teme?”
“Zitto
e non ti fermare!” gli ordina stringendo le labbra in una fessura.
“Non
ne ho alcuna intenzione” continua il suo percorso lasciando una scia umida fino
alla spalla. Lo sente fremere e orgoglioso del suo lavoro torna indietro
esplorando la clavicola, risalendo poi lungo la gola.
“Per
essere uno che non l’ha mai fatto te la cavi fin troppo bene!”
Naruto
è troppo preso per badare alle sue parole. Che sia pure geloso, non gli
importa. Raggiunge la bocca, con la lingua solletica il labbro inferiore, poi
preme per entrare. Vuole affogare in lui, assaporare di nuovo il gusto dei suoi
baci. Sasuke non si fa certo pregare. Lo accoglie succhiandogli la lingua e
trascinandolo in un vortice di piacere. A Naruto gira la testa, si aggrappa a
lui, a quelle braccia marmoree che gli danno sicurezza. Sa che non lo lascerà
andare.
Sasuke
lo spinge verso il basso, nel punto in cui giace il mantello. Naruto si stende
supino, le gambe piegate e lo sguardo fisso sul compagno. Lui è in piedi
davanti a lui, indosso i pantaloni leggeri che lasciano intravedere la sua
eccitazione.
“Hai
intenzione di restare lì ancora per molto?” l’urgenza di sentire ancora il suo
corpo lo rende impaziente.
Sasuke
si accovaccia, poi si protende verso di lui, le braccia a reggere il proprio
peso. Naruto gli porta le braccia dietro la nuca, le bocche cozzano prima di
unirsi. I respiri si mischiano e anche i corpi si fondono. Li separa solo la
stoffa leggera dei pantaloni di Sasuke, ma presto anche quelli vengono tolti e
raggiungono gli altri indumenti sparsi intorno a loro.
“Sasu”
geme, una gamba gli si allaccia alla vita, frizionando le erezioni tra loro.
“Dimmi
quanto mi vuoi!” gli ordina, gli occhi sono ritornati del colore dell’ebano.
Il
biondino si perde in quelle pozze scure come la notte senza luna, poi sussurra:
“Potrei anche morire se non mi prendi”
Felice
di quella risposta, Sasuke lascia scivolare le dita lungo il ventre umido di
Naruto. È nervoso, ma non lo dimostra. Tralascia il sesso di nuovo eretto e si
dedica al buchetto inviolato tra le natiche. Lo sente irrigidirsi e gemere
quando un dito penetra dentro di lui. “Rilassati, dobe” sussurra catturando il
lobo tra i denti. “Non è che l’inizio e poi mi supplicherai di non smettere”
La
voce calda di Sasuke ha il potere di calmarlo e di lasciarsi andare alle
sensazioni ed è a quel punto che tocca un punto speciale. A Naruto scappa un
gridolino di piacere e spinge il bacino per incontrare la sua mano. Quando
questi la ritira si sente vuoto, tanto che protesta per quella mancanza, ma
dura solo un attimo. Sasuke si spinge in lui, entra con violenza tanto da
mozzargli il fiato. Gli ci vuole un attimo per abituarsi a quell’intrusione.
Sasuke si ferma, gli bacia una guancia, poi alza la testa e nota delle lacrime
tra le lunghe ciglia. Il cuore si ferma. Si rende conto di essere stato troppo
violento, di non aver pensato a Naruto, ma solo a sé stesso e ne è dilaniato.
“Scusa” mormora con un filo di voce.
Naruto
sgrana gli occhi. Forse ha sentito male. Sasuke non può essersi scusato. Gli ci
vuole qualche istante per realizzare che non è stata una sua fantasia. Cinge le
spalle del compagno abbracciandolo con entrambe le braccia: “Invece di scusarti,
muoviti!”
Sasuke
che si sta trattenendo a stento dallo scoparlo come vorrebbe, gli prende le
gambe e se le porta alla vita, poi comincia a muoversi. Lo sente gemere sotto
di sé, ma questa volta non si ferma. Non potrebbe neanche se volesse, il desiderio
è troppo forte, non ce la fa a trattenersi. Si ritira per poi spingersi di
nuovo dentro di lui. Naruto inarca la schiena, gli conficca le unghie nella
carne, lo cinge con possesso, poi quando il pene di Sasuke cambia angolazione e
ad ogni tocco preme contro la prostata, non riesce a trattenere un grido.
Sasuke gli tappa la bocca con una mano. Non vuole di certo che quegli
impiccioni dei suoi compagni giungano proprio sul più bello. Sorrise divertito
pensando alla faccia inorridita di Sakura.
Naruto
lo stringe, poi con un colpo di reni inverte le posizioni. Si ritrova
cavalcioni su Sasuke: “Ora guido io, teme!” dichiara, mentre un lampo maligno
attraversa le pupille del colore del mare in tempesta.
“Scordatelo”
e ribalta di nuovo i ruoli. Ora è Naruto a trovarsi sottomesso.
“Stronzo
di un teme! Voglio cavalcarti!” ammette cacciando la lingua tra i denti.
“Ma
davvero?” si sporge per togliere quel sorrisetto malizioso dalla bocca
dell’amante. La bacia con passione, poi rotola su un lato trascinandosi con sé
Naruto.
“Contento?
Ora scopati su di me, cavalcami!” gli poggia le mani sui fianchi per indurlo a
muoversi. Non è ancora pronto a venire, ma soprattutto non è pronto a lasciarlo
andare.
Naruto
obbedisce, si muove avanti e indietro, prima con estrema lentezza, poi quando
vede che quel ritmo è diventato intollerante aumenta la velocità. Nel bosco,
oltre ai versi di qualche uccello notturno, si sentono solo i loro gemiti.
Sasuke gli circonda l’asta e comincia a pompare, è quasi al culmine e vuole
venire insieme a lui. Le mani di Naruto poggiano sul torace, la pelle è madida
di sudore. Si alza per poi riabbassarsi di botto. Lo sente boccheggiare,
sussurrare il suo nome. In un attimo una scarica elettrica gli attraversa la
spina dorsale e un lampo lo abbaglia. Flettendosi all’indietro, si riversa con
un urlo soffocato nella mano e sul petto di Sasuke, il quale a sua volta lo
riempie con il suo seme. Naruto si accascia su di lui, ansimante. I cuori
battono con violenza. Sasuke lo abbraccia, poi lo stringe a sé senza dire
nulla. Vuole godersi quel momento in cui entrambi sono troppo stanchi per dire
qualcosa di stupido.
Naruto
si sente finalmente completo, Sasuke è con lui e dal battito accelerato del suo
cuore, prova le sue medesime sensazioni. Ci sono tante cose che vorrebbe
chiedergli, ma resta muto, il viso premuto sulla sua pelle e gli occhi sbarrati
dall’incredulità per quello che è appena accaduto. Il respiro torna normale,
vorrebbe appisolarsi, ma teme che lui voglia sparire di nuovo, e questa per
sempre. Non vuole, non ora che è stato suo in modo così completo.
“Dobe,
pesi!” dice il moro rompendo il silenzio.
“Si
sta troppo bene” fa le fusa come un gattino.
“Scendi!”
il tono è glaciale. Sembra tornato il Sasuke di poche ore prima.
“No”
strofina il naso contro uno dei capezzoli. “Restiamo ancora così”
“Devo
andare, è quasi l’alba” lo sposta di peso per poi rialzarsi.
“Dove?”
Naruto si alza a sua volta, sono entrambi nudi. “Non puoi dire sul serio!”
Sasuke
raccoglie gli abiti e senza neanche degnarlo di una risposta, comincia a
rivestirsi.
“Guardami!
Torni da Orochimaru, vero? Perché Sasu?” lo costringe a voltarsi, la rabbia e
la delusione gli deformano i lineamenti altrimenti dolci.
“Non
ti devo alcuna spiegazione” replica solo strattonandolo. “Ho avuto quello che
volevo, ora non c’è più niente che mi trattiene. Ho spezzato i miei legami con
te!”
“Non
ti credo!” urla quasi, non gli importa che lo sentano, anzi lo spera così da
impedirgli di andarsene. “Ti ho sentito, provavi qualcosa, perché non lo ammetti?”
“Tzk”
“Sasuke,
ti prego, non te ne andare” è disposto anche a supplicarlo pur di non ripetere
lo stesso calvario di tre anni prima.
Sasuke
indossa il kimono, poi stringe la corda: “Addio Naruto” e senza neanche
guardarlo, spicca un salto raggiungendo uno dei rami.
Il
ninja della foglia non fa neanche un gesto per seguirlo, non servirebbe a
nulla. Ormai lui non appartiene più al villaggio, non fa più parte del team 7.
È un’ombra, un fuggiasco, ma per una volta è stato suo e questo non potrà mai
cambiare. Nell’aria ancora il suo odore, misto a quello del sesso. Vorrebbe non
lavarsi mai più per non togliersi di dosso le tracce di quella notte. Dalle
guance cadono calde lacrime, ormai non può più trattenerle. Scendono copiose
infrangendosi sul terreno. Si veste lentamente, poi si lascia scivolare contro
il tronco, le dita tra i capelli e la testa piegata tra le gambe.
È
lì che lo trovano addormentato ore dopo Sai e Sakura. Dietro di loro il
capitano Yamato.
La
ragazza dai capelli rosa lo sveglia urlando: “Ehi, testa quadra, ti sembra
l’ora di dormire? Dobbiamo rimetterci in viaggio, il solito scansafatiche”
Naruto
si sveglia stropicciandosi gli occhi e vedendo i compagni di squadra scatta in
piedi: “Io…eh…facevo il turno di guardia”
“Sì
certo come no. Dormendo!” lo prende in giro l’amica.
Il
capitano sembra sotto tono e Naruto capisce che Sasuke deve aver scagliato su
di lui qualche arte illusoria. “Sakura, lascialo stare. Raccogliete le vostre
cose che si riparte”
Sai
invece di obbedire si limita a fissare il biondino con uno dei suoi soliti
finti sorrisi tanto che Naruto teme abbia capito qualcosa. Per non incorrere in
uno dei suoi solito interrogatori, si dilegua per fare lo zaino.
Solo
una volta a casa davanti lo specchio si rende conto del suo stato: sul collo il
segno di un succhiotto, capelli sconvolti e occhi gonfi per il pianto.
“Tutta
colpa di quel teme del cazzo!” borbotta uscendo dal bagno.
Rientra
in camera e senza pensarci due volte si butta sul letto. Dopo tutti quei giorni
in missione una notte di riposo è proprio quello che gli ci vuole.
Ha
appena chiuso la luce che avverte un rumore fuori la finestra lasciata aperta
per la serata particolarmente calda. Un attimo dopo un’ombra entra nella
stanza.
Naruto
non ha bisogno della vista per capire di chi si tratti, l’olfatto lo riconosce
all’istante. Nell’oscurità sorride mentre l’intruso si infila tra le lenzuola.
Sa che notte dopo notte continuerà a tornare da lui nel vano tentativo di
spezzare quel legame da lui rinnegato, ma che lo fa sentire vivo.
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