domenica 22 marzo 2009
Innocence
Rating: Nc17
Pairing: Spike –Angelus
Stagione due di Buffy
Summary: Angelus ritorna alla fabbrica e decide di trascorrere il suo tempo con il più ribelle dei suoi Childe.
I personaggi di questa fan fiction non mi appartengono ma sono di proprietà di Joss Whedon.
Spike era furioso, la cacciatrice ed Angel erano scappati da morte certa, si erano dileguati nelle fogne e i suo8i uomini non erano riusciti a trovarli. Li aveva puniti come meritavano per non essere riusciti a catturarli. Li aveva dati al Giudice e lui li aveva inceneriti con un solo tocco. Drusilla aveva avuto una visione, ne era certo, l’aveva vista scivolare al suolo, con lo sguardo perso nel vuoto e l’aveva anche udita pronunciare il nome di Angel. Detestava quella caricatura di vampiro con il viso del suo Sire. Ancora non riusciva a mandare giù che non solo fosse alleato con quella biondina slavata, ma che ne fosse innamorato. Lui, Angelus, il flagello d’Europa, innamorato della cacciatrice, era davvero una cosa inaudita.
Lanciò uno sguardo verso il letto a baldacchino, la sua principessa dormiva, ma il suo sonno era agitato. Spinse la carrozzina verso di lei e le sfiorò il viso “Cosa hai visto, piccola?”
Drusilla era immobile, come una statua di cera, con il suo abito candido, di pizzi e merletti e i lunghi capelli corvini che contrastavano con il candore della sua pelle priva di imperfezioni. La sua creatrice, colei che lo aveva portato in quel mondo di tenebre e morte, l’amava con tutto se stesso e quando si era ammalata gli era sembrato che una parte del suo cuore, ormai fermo da secoli, gli fosse stato strappato dal petto.
Improvvisamente percepì un odore familiare, voltò la testa di scatto e un debole ringhio scaturì dalla sua gola. Come aveva osato presentarsi dopo l’affronto che gli aveva lanciato?
Mosse la carrozzella verso la porta e si diresse verso il salone, l’odore proveniva da lì.
Nell’edificio c’era un grande silenzio, i vampiri erano a caccia, lui e Drusilla erano gli unici a popolare la fabbrica durante quelle ore notturne.
Nell’aria c’era il suo odore, impregnava i corridoi dell’edificio, come se avesse abitato sempre quelle stanze, Spike avanzò lentamente, desideroso di ascoltare la sua motivazione per la sua presenza nella sua proprietà.
Lo vide appoggiato al tavolo, gli dava le spalle, ma quando lui ebbe varcato la soglia parlò.
“Mi deludi, Spikey, sai? Credevo che avessi lasciato qualcuno di guardia”si voltò e lo guardò con quelle pozze nere.
Il vampiro più giovane lo fissò con rabbia, lasciando vagare lo sguardo lungo il suo corpo, sembrava diverso. Indossava una giacca di pelle lunga fino ai fianchi, una camicia nera e dei pantaloni di pelle che gli aderivano come una seconda pelle. Spike alzò un sopracciglio, avanzò di qualche metro “Sono andati tutti a caccia, ma non pensavo avresti avuto il coraggio di farti vedere così presto”
Angel sorrise e sfiorò con un dito il legno del lungo tavolo avanzando verso di lui “Non cambierai mai, vero, Spikey?”
“Non chiamarmi così, Angel”sibilò.
“È il tuo nome, no? Anzi, no, è William”replicò sporgendosi in avanti.
“Stronzo”lo spinse via con un braccio “non osare pronunciare quel nome”
“Perché? Per me resterai sempre William”
“Cosa cazzo vuoi?”gli occhi erano di ghiaccio “Io per te non sono niente, capito? Niente”era furente, li aveva traditi, si era alleato con la cacciatrice e ora osava anche prenderlo in giro. Era una cosa che non sopportava.
“Non cambierai mai, vero? Sempre insolente”sussurrò con una voce gelida “Forse hai bisogno di una lezione per ricordarti chi comanda”
Spike scoppiò a ridere “Sei divertente, sai?”scosse la testa “Senti, perché non sputi il motivo per cui sei venuto a rompere le palle e poi non te ne ritorni da dove sei venuto? Non sopporto la tua presenza e non voglio che Dru ti veda”
“Dru”sospirò “mi manca quella piccola svitata, credo che dopo andrò a farle un saluto”
“Non ti azzardare”sibilò con gli occhi di brace.
“Sai, Spikey, non ho mai sopportato la tua insolenza”in un attimo gli fu addosso e gli afferrò un braccio storcendoglielo.
Il vampiro biondo represse un grido di dolore, non voleva dargli la soddisfazione di vederlo gridare, ma un sospetto cominciò a farsi largo nella sua mente, solo che non voleva crederci.
“Che c’è piccolo? Dai, urla, come eri solito fare quando ti punivo”
A quelle parole sgranò gli occhi, era come temeva “Angelus”sussurrò.
“Ciao, Will, sei felice di riavermi a casa?”gli domandò avvicinando il viso al suo.
Spike ripensò alle parole di Drusilla, a quando gli aveva predetto che Angelus sarebbe ritornato e sentì un brivido lungo la schiena.
“Angelus, ma cosa…”era incredulo.
“Avevo un’anima, ora non ce l’ho più”ridacchiò “e non indovinerai mai come è accaduto”
“Sei tornato”era combattuto, nel profondo del suo cuore era felice, non aveva mai accettato il fatto che li avesse abbandonati, dopo aver riacquistato l’anima.
“Sì, piccolo”gli si inginocchiò davanti e appoggiò le mani sulle sue gambe “sono tornato dalle mie creature e ho tutte le intenzioni di restare”
“Angelus, Dru lo aveva visto, sapeva che saresti tornato”balbettò “ma io continuavo a ripeterle che non saresti mai accaduto”
Il vampiro moro lasciò scivolare le mani sulle cosce di Spike e avvicinò il viso al suo “Mio Will, sei così bello, anche se preferivo quando i tuoi capelli erano lunghi e del colore del miele”
“Smettila”sibilò voltando il viso dall’altra parte “non sono più quel ragazzino che tremava al tuo cospetto”e allontanò la sedia a rotelle per sfuggire dal suo tocco.
Angelus si rialzò in piedi e scoppiò a ridere “Non cambierai mai, sempre sfuggente e insolente”
Spike gli lanciò un’occhiataccia e si mosse verso la sua stanza, non voleva che Dru svegliandosi potesse non trovarlo accanto a lei.
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