sabato 24 settembre 2011

La mia stufetta


Squadra speciale Lipsia
Pairing: Jan-Miguel
I personaggi non sono di mia proprietà

Il respiro era regolare, segno che Jan stava dormendo tranquillamente. Miguel gli baciò la fronte bollente; la febbre ancora alta, lo preoccupava. Detestava quando il suo Jan stava male. Certo, poteva coccolarlo e rimboccargli le coperte liberamente, ma non riusciva a non stare in ansia.
Lo sentì muoversi nel sonno, mugolare qualcosa e sorrise.
«Domani sarai come nuovo»
«Miguel» mormorò l'altro circondandogli la vita con un braccio «ho freddo»
«Ti scaldo io» e lo attirò più vicino, poi avvolse entrambi con la coperta. Sospirò felice.
«Sei la mia stufetta, Miguel» sorrise Jan appoggiando il viso sul petto del compagno. E un attimo dopo sprofondò nuovamente nel mondo di morfeo.
Miguel avvertì un certo sfarfallio al basso ventre. Non era la prima volta che dormivano stretti, ma questa volta gli sembrava diverso. Quello che provava per Jan lo confondeva. Aveva sempre sentito che il rapporto che li legava era più profondo di quello tra colleghi o semplici amici. Tra loro c'era complicità, gelosia, possessività e intimità. Lui e Jan si capivano anche solo con uno sguardo. Non avevano bisogno di parole.
Si chiese se anche Jan provasse lo stesso per lui e si ritrovò a sfiorargli una guancia
«Sei così bello»
Le dita scivolarono verso il basso. Lambirono il collo insinuandosi sotto il lenzuolo, fino al ciuffetto di peli al centro del petto.
«E vorrei appartenerti. Sì, Jan, vorrei essere tuo e di nessun altro.»
Neppure il tempo di finire la frase che già si sentì uno sciocco per aver esternato in quel modo i suoi sentimenti. Si morse la lingua e sospirando, continuò a vegliare il collega fino a quando il sonno non colse anche lui.

1 commento:

Alex G. ha detto...
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