mercoledì 11 marzo 2009

Il poeta della porta accanto 12 (ultima parte)

Uscì furtivo dalla villa del suo amante, in giro, non c’era ancora nessuno, alzò lo sguardo verso la finestra della signora Pattinson, ma della vecchia signora non c’era traccia. Sospirò di sollievo e attraversò la strada, percorse il vialetto ed entrò in casa.
C’era silenzio, sembrava quasi che lei non fosse ancora sveglia, ma quando entrò nel salotto la vide, era seduta sul divano, vestita per la partenza.
“Ciao”la salutò.
La vide irrigidirsi, poi la ragazza si alzò e gli si avvicinò. Lo fissò con gli occhi come braci, poi lo schiaffeggiò con forza facendosi male alla mano.
“Ahi”urlò lei mantenendosi il polso ferito.
“Amber, ma…” Alex si portò la mano alla guancia e la fissò incredulo, che cosa le era preso?
“Bugiardo!”urlò in lacrime “Mi fai schifo, sei solo un bugiardo”
“Amber, calmati, ma di che stai parlando?”
“Non dirmi di calmarmi!”esclamò furiosa “Come hai potuto mentirmi e lui…”scosse la testa disgustata “mi ha anche assicurato che non c’era un’altra, che mi amavi. E io che sono andata da lui a sfogarmi”
“Come fai a…”si bloccò, lo aveva capito, aveva saputo di lui e William, ma come?”
“Vi ho visti, con i miei occhi, tu e William, mano nella mano. Salivate di sopra. Quando me l’avresti detto che ti piacciono gli uomini? Che preferisci scopare con lui piuttosto che con me?”ora gli occhi erano pieni di lacrime.
Alex poteva percepire il dolore che provava “Amber, io…”non sapeva che dire, non poteva dire nulla per giustificare le proprie azioni.
“Alex, da quanto tempo dura questa tresca?”gli domandò.
“Tresca? No, non è come credi”
“E come dovrei chiamarla? Storia? Relazione? Scopata?”non riusciva a ragionare, era troppo arrabbiata.
“Io…”balbettò.
“Da quanto tempo scopate alle mie spalle?”
“La prima volta è stato l’altra notte, a Newark”rispose abbassando la testa colpevole.
“A Newark? William era con te?”ora sembrava avere tutto un senso “Non ci posso credere, è corso da te dopo la mia visita. Come faceva a sapere che eri la? Mi è sembrato non sapere dove fossi, era tutta una messinscena?”era incredula.
“No, non lo sapeva, avevi lasciato il cellulare a casa sua e lui ha risposto quando io ti ho chiamata dalla prigione. Mi è venuto a prendere e…”le spiegò, non voleva pensasse che lei e William fossero d’accordo fin dal principio.
“E tu per ringraziarlo gli hai concesso il tuo corpo?”era davvero incredibile come non cercasse di negare.
“No”scosse la testa “non è come pensi, Amber, sei fuori strada. Noi ci amiamo, non è stata una scopata di una notte”
A quelle parole Amber spalancò la bocca e si lasciò sfuggire un gemito. Si voltò, le gambe erano come gelatina, sedette pesantemente sul divano “Lo ami?”
“Sì, Amber, amo William e ho intenzione di stare con lui”prese posto accanto a lei prendendole la mano e stringendola tra le sue.
Amber lo fissò inebetita, non riusciva a emettere verbo, la sorpresa era stata troppo grande.
“Non avrei mai barattato il nostro rapporto per un’avventura, tengo troppo a te”le assicurò.
“Ho bisogno di un attimo per realizzare quello che mi hai appena detto”scosse la testa “tu, innamorato di William, quindi non era solo un capriccio, una storia di una notte?”
“No, Amber”abbozzò un sorriso “lo sai che non sono il tipo”
“Ormai non so più niente, Alex”scosse la testa.
“Mi dispiace che non lo abbia saputo da me, ero venuto con la precisa intenzione di dirtelo, non sopportavo che potessi partire senza venire a conoscenza della verità”
“Davvero me l’avresti detto?”gli domandò
“Certo”le sfiorò una guancia “avrei dovuto farlo subito”
“Da quanto tempo provi questi sentimenti?”
“Non lo so, credo fin dalla prima volta che l’ho visto, ma ho cercato di reprimerli, te lo giuro. Ti amavo e pensavo fosse solo attrazione, ma poi…”
Amber sospirò “Avrei dovuto capirlo dal il modo in cui William ti guardava. Che stupida”scosse la testa, come aveva fatto a non capire che il rapporto tra i due si stava evolvendo in qualcosa di più profondo fino a trasformarsi in amore?
“No, non sei una stupida e non devi rimproverarti”
“Se penso che sono stata io a spingerti tra le sue braccia, tutto per non vederti da solo, mi sentivo in colpa”le lacrime cominciarono a scenderle copiose dalle guance.
“No, piccola”l’attirò in un abbraccio “non è colpa tua”
“Sì, invece, ti ho trascurato”singhiozzò “e ora tu ami un altro”
“Amber, tesoro, non fare così”la costrinse a guardarlo e le asciugò gli occhi “qualcosa è cambiato in me, ma non è colpa tua”
“Dimmi solo una cosa, Alex, lo ami davvero? Sei felice con lui?”
“Sì”sussurrò.
“Ho capito”si alzò dal divano “spero che tu lo sia davvero e che l’amore che vi unisce non si dissolva come il nostro”
“Grazie, Amber, mi dispiace di averti fatto soffrire” si alzò a sua volta e la strinse in un abbraccio.
“Ormai è inutile recriminare, tesoro, riguardati e non lavorare troppo, Alex”
“Vuoi una mano con le valigie?”si offrì, era il minimo che potesse fare.
“Certo, sono di sopra”si avviò verso l’ingresso, raccolse le chiavi dell’auto che erano sul tavolino e aprì la porta.
Alex tornò pochi minuti dopo con due valigie, le portò all’esterno e le caricò nell’auto. Con la coda dell’occhio vide un movimento ad una finestra della villa accanto e mormorò “Miss Impicciona all’attacco”
“Sono certa ti farà il terzo grado, dille che mi sono trasferita perché ho avuto una promozione”aggiunse Amber sorridendo.
“Non mi importa cosa penserà, questa è la mia vita e la vivo come voglio. Il problema è Will, non vorrei passasse dei guai, sai, insegna al liceo”
“Non preoccuparti, non accadrà nulla. Siamo nel ventunesimo secolo, non nel Medioevo”cercò di rassicurarlo.
“Sì, ma…”lei gli appoggiò un dito sulle labbra “Non essere in pensiero, tesoro, vedrai che andrà tutto bene”
“Grazie, Amb”le sorrise, poi lui l’attirò tra le braccia “Mi mancherai”
“Anche tu”gli circondò le spalle “e mi raccomando, sii felice”
“Lo stesso anche tu, spero troverai qualcuno che ti ami come meriti, Amber”
Lei annuì e salì mettendo in moto.
Alex osservò la sua ex fidanzata allontanarsi e si sentì il cuore sollevato, aveva compreso, non lo detestava. Avrebbe voluto urlarlo, rendere tutto il mondo partecipe della sua gioia, era innamorato e felice. Non poteva, però, ne andava della reputazione di William, insegnava in un liceo, doveva essere un esempio per i suoi allievi. Volse lo sguardo verso la casa del suo amato, l’auto non c’era, doveva essere già andato a scuola. Si sentiva un peso sul petto, gli era sembrato seccato, arrabbiato quella mattina, si morse le labbra e cercò di pensare ad un modo per farsi perdonare. Improvvisamente tutto gli fu chiaro, rientrò, afferrò le chiavi di casa e uscì come una furia.


William era ancora in classe, la lezione era appena terminata e finalmente sarebbe potuto tornare a casa. Erano state le tre ore più lunghe della sua vita, gli mancava Alex, quella mattina si erano lasciati in malo modo e ora si sentiva in colpa per questo. Sospirò scuotendo la testa, si sentì uno stupido, ma la verità era che sapere Alex in compagnia di Amber lo faceva ribollire di gelosia. Raccolse la sua roba e la ripose nella valigetta, ma improvvisamente il suono di un clacson attirò la sua attenzione. Si avvicinò alla finestra e sgranò gli occhi, Alex era vicino alla sua auto con la testa all’insù, sulle labbra un sorriso.
Che ci faceva lì? Si precipitò fuori correndo giù per le scale, il cuore gli esplodeva per la gioia, non avrebbe mai pensato di trovarlo fuori scuola ad attenderlo, non quella mattina.
Uscì dal portone e lui era ancora nella stessa posizione, in giro non c’era già più nessuno, gli alunni si erano dileguati subito dopo il suono della campanella e così anche gli insegnanti. Erano soli nel cortile.
Gli occhi di Alex si illuminarono quando lo vide apparire e si mosse per raggiungerlo.
“Alex”sussurrò quando furono uno ad un passo dall’altro.
“Ce ne hai messo di tempo”lo rimproverò “credevo saresti rimasto in quella classe per tutta la giornata”
“Scusami”mormorò il biondo.
“Scherzo, ti avrei atteso anche per tutta la notte”gli sfiorò una guancia e William socchiuse gli occhi per godere al meglio di quel tocco.
“Non è per questo che ti chiedo scusa”scosse la testa.
“Per cosa, allora? Sei così strano, piccolo, non capisco”
“Ti ho trattato male, questa mattina, sono stato un vero stronzo”gli prese una mano e accarezzandogli le dita con le sue “Ero nervoso che volessi parlare con Amber, ero paranoico, geloso”
“Geloso? Di Amber?”le labbra si aprirono in un sorriso “Che sciocco”
“Lo so, ma temevo che potesse convincerti a tornare con lei”continuò il biondo.
A quel punto l’altro scoppiò a ridere “Piccolo, non accadrà, io amo te”aumentò la stretta della mano “e poi…”avvicinò maggiormente il viso al suo “non avrebbe mai rivoluto indietro un fidanzato dai gusti particolari come i miei”
“Questo significa che glielo hai detto?”domandò in ansia.
“Non ce n’è stato bisogno, lo sapeva”
“Cosa? E come ha…?”sgranò gli occhi per la sorpresa.
“Ci ha visto”si morse le labbra “dalla finestra di casa tua”
“Cazzo”imprecò “immagino ne sarà distrutta”
“Era furiosa, Will, ma poi ha capito che la mia non era una scappatella o un’infatuazione e ci ha dato la sua benedizione, almeno, a modo suo”alzò le spalle.
“Stento a crederlo, ero convinto che avrebbe sbraitato, minacciato di castrarti”
“Invece è stata comprensiva, ha capito che ci amiamo e che con te sono felice”
“Cosa fai qui?”gli domandò cambiando discorso
“Volevo farti una sorpresa e rapirti”sogghignò maligno.
“Rapirmi?”alzò un sopracciglio “Per portarmi dove?”si morse il labbro immaginando cose sconce.
“Se te lo dico che rapimento è?”intrecciò le dita con le sue e lo attirò verso l’auto.
“Mi rapisci con la mia auto?”
“Sì, ho fatto due passi e poi, altrimenti, avresti dovuto abbandonare qui la tua, dai, mio dolce poeta, non fare i capricci”gli aprì la portiera dalla parte del passeggero.
William rise e sedette chiudendo la portiera e attese che il suo amore facesse altrettanto poi si voltò a guardarlo “Mi piace molto questa tua aria autoritaria e decisa, Alex”
“Davvero?”si sentì avvampare e improvvisamente i pantaloni gli divennero terribilmente stretti.
“Sì e mi eccita”gli prese la mano e se la portò tra le gambe facendogli sentire la sua grandiosa erezione.
“Cazzo, Will”ansimò togliendo la mano come scottato “se fai così non arriveremo da nessuna parte”
“Io propongo di scappare a casa tua, approfittare della partenza di Amber e di fare l’amore in quel grande letto”gli prospettò il biondo.
“No, amore, sei nelle mie mani, andremo dove decido io, amore”ridacchiò accendendo il motore.
“Non vuoi dirmi niente?”mise il broncio, era terribilmente tenero con quell’aria da bambino.
Alex non resistette alla tentazione di posare le labbra sulle sue, William rispose al bacio spingendo la lingua all’interno rendendolo sempre più appassionato. Il moro girò nuovamente la chiave per spegnere l’auto e si lasciò andare dimenticandosi di essere ancora davanti al liceo.
William si staccò per riprendere fiato e ansimò, non si era mai sentito così vivo, gli sembrava di essere ritornato adolescente ed era tutto merito di Alex. Lo amava da impazzire, si fidava di lui e lo avrebbe seguito ovunque. Gli sorrise e il moro rimise in moto l’auto diretto verso la sua meta.

3 commenti:

Unknown ha detto...

Grande Alex che spiega, con coraggio e determinazione a Amber che tra lui e il suo dolce poeta non è solo una roba di sesso, qualcosa con la quale ammazzare il tempo mentre lei cambia flebo e disinfetta ferite! No, di William è cotto perso anzi di più: è pronto a formare una famiglia con lui. Brava, sei riuscita a scrivere una storia dolce, senza voli empirici di chissà quali pretese, riportando personaggi reali spesso addirittura realistici. L'alchimia finale poi è davvero tenera, mi sono vista proprio William che resta a bocca aperta trovando Alex fuori di scuola... che dire? Auguro a loro tanta felicità e a te di trovare qualcuno che apprezzi questa storia al punto di pubblicarla! :)

Jivri'l ha detto...

Naturalmente ciò che dice giusi- poo è vero...tuttavia per poter essere pubblicata necessita di alcune revisioni e magari delle digressioni, l'analizzazione magari dei loro sentimenti un pò più a fondo... e la storia è davvero carina solo che a qualcuno può sembrare un pò noiosa poichè procede tutto fin troppo..."liscio", magari Amber potrebbe fare un pò di storie, cercare di riprenderselo... tanto per aggiungere un pò di pepe!!!!!!!!
Ma a parte ciò, la storia mi piace un sacco!
ma non l'hai finita,vero?ihih...non vedo l'ora di leggere la continuazione...:)

Jivri'l ha detto...

Ok penso di non aver afferrato il concetto...la storia è finita vero? E io non me ne sono neppure accorta tanto mi ci ero immedesimata. Complimenti, è stata davvero affascinante.