mercoledì 6 maggio 2009

Spike's pet capitolo 3 (prima parte)




Pairing: Spike-Xander; Spike-Angel-Xander
Rating: NC17
Timeline: 2° stagione dopo Bewitched, Bothered and Bewildered
I personaggi non mi appartengono ma sono proprietà di Joss Whedon


Un anno dopo

Xander entrò al Bronze, si guardò intorno avanzando tra la folla con eleganza. Quel luogo non gli era mancato, ragazzini che si dimenavano al ritmo di musica strusciandosi l’uno con l’altro e fanciulle troppo vanitose per lasciarsi avvicinare. Fece una smorfia e raggiunse il bar appoggiando i gomiti. Indossava una maglia rossa aderente, dei jeans neri e un giacchetto di pelle, regalo del suo…padrone, se così poteva chiamarlo, ma in realtà, era molto di più. Si sentiva irresistibile anche se non si trovava in quel locale per conquistare, aveva già chi lo soddisfaceva e non aveva alcuna intenzione di sostituirlo.
Si guardò intorno con aria annoiata, intorno a lui poteva vedere solo visi estranei, non c’era traccia di chi conosceva. I due anni che aveva trascorso lontano da Sunnydale li aveva trascorsi viaggiando ovunque desiderasse in compagnia di Spike. Sorrise ripensando a quei giorni e non comprendeva per quale motivo il vampiro avesse voluto ritornare in quella squallida città che per lui aveva solo ricordi negativi.
Willow doveva essere partita di certo per il college, Buffy era ormai via da due anni e Cordelia… di lei non gli importava più nulla, ormai.
Ordinò una coca, non avendo ancora raggiunto l’età per bere alcolici, ma, in fondo, Spike non gliene faceva mai mancare. Si ubriacava lasciandosi andare a lui e a tutto quello che aveva in mente di fargli.
Divenne duro al solo pensiero, si alzò di scatto, non resisteva più lontano da lui, si sfiorò il segno che aveva sul collo con la punta delle dita. Era il marchio che gli aveva lasciato Spike e ora un legame indissolubile li legava.
Improvvisamente un braccio gli si posò sulla spalla, s’irrigidì leggermente e si voltò per vedere chi fosse. Sgranò gli occhi riconoscendo la sua amica Willow che lo fissava come se avesse visto un fantasma.
“Xander? Mio dio, sei davvero tu?”lo attirò in un caloroso abbraccio.
“Wil, ma che ci fai qui?”era stupito che si trovasse in città.
“Ci vivo, tu, piuttosto, sei sparito senza dire nulla”la ragazza aveva gli occhi lucidi “Dove sei stato tutto questo tempo?”
Xander si morse la lingua, nel biglietto aveva scritto che voleva viaggiare, ma non aveva specificato che con lui ci sarebbe stato William il sanguinario e ora, che l’aveva davanti, non sapeva come confessarglielo “In giro”mormorò distogliendo lo sguardo.
“Cavolo, Xan, non hai neanche terminato il liceo, ma perché hai deciso di andartene?”
“Tanto non avrei combinato nulla di buono a scuola”fece una smorfia “ho preferito girare un po’ l’America, sono stato in Florida, sai? E anche, a Las Vegas”
“Caspita, Xan, ma come hai fatto a permetterti…?”c’era qualcosa di strano in tutto quello che le stava raccontando.
“Ho lavorato, ma piuttosto, tu, come mai qui a Sunnydale? Credevo fossi ad Harvard o Yale”cambiò discorso, non voleva tradirsi e rivelarle qualcosa di troppo.
“Ho deciso di frequentare l’Università della California”dichiarò “sai, per restare con Oz”
“Oz, come sta il vecchio lupo?”sorrise nel ricordare il ragazzo, erano diventati quasi amici, anche se Oz era un tipo di poche parole.
“Bene”arrossì “è da qualche parte, sarà felice di vederti”
“E gli altri? Come stanno tutti?”si sentì quasi imbarazzato, era come se non facesse più parte di quel mondo.
“Non c’è molto da dire, Cordelia è a Los Angeles, Buffy…lei, lo sai”si rattristò “e Giles, è tornato nel vecchio continente”
“Nessuna notizia da Buffy?”gli mancava la sua dolce amica che era stato anche il suo primo amore.
La rossa scosse la testa e sospirò “Spero solo che stia bene”
“Senti, ora devo andare”aveva fretta di tornare da lui, non voleva rischiare che potesse andarlo a cercare, avrebbe messo in pericolo Willow.
“Non vuoi rivedere Oz?”gli domandò leggermente sorpresa dal suo strano comportamento.
“Devo davvero scappare, ho qualcosa da fare”
“Sei tornato dai tuoi?”gli domandò speranzosa.
“No, senti, Wil, io vado”e sgattaiolò via senza darle il tempo di replicare.
Willow sospirò e ritornò da Oz che la stava aspettando sotto il palco, mentre qualcuno si muoveva nell’ombra osservando ogni mossa del giovane che si era appena allontanato.
Lo seguì fuori dal Bronze, nella notte scura e senza luna, Xander camminava lentamente, con le mani affondate nelle tasche, diretto verso un albergo nel quale Spike aveva preso una camera. Udì dei passi dietro di lui e si raddrizzò restando vigile, forse si trattava di un vampiro.
Si fermò, dal giubbino cacciò un paletto appuntito e attese “Esci fuori!”gli ordinò mettendosi sulla difensiva “Fatti vedere!”
“Xander”mormorò una voce maschile
Il ragazzo impallidì, l’avrebbe riconosciuta tra mille, ma non poteva essere, era morto. “No”indietreggiò di qualche passo, mentre le gambe cominciavano a tremare leggermente.
Lo sconosciuto uscì dall’oscurità palesando la sua presenza.
“Non può essere”balbettò con il cuore impazzito ritrovandosi, dopo tutto quel tempo, davanti il flagello d’Europa.
Angelus era a pochi passi da lui e lo fissava con una strana espressione, le mani affondate nelle tasche della giacca di pelle.
“Angelus, ma…sei morto…Buffy ti ha ucciso”era incredulo, indietreggiò di qualche passo.
“Xander”avanzò “Non sono Angelus”
“Sì, Buffy ti ha trafitto, ma ora ti finirò io, non ho dimenticato quello che mi hai fatto”strinse maggiormente il paletto e alzò il braccio pronto a colpire.
“Ascoltami, Xander”alzò le braccia.
“Perché dovrei? Dammi una buona ragione per cui non debba conficcarti questo nel cuore”.
“Sono cambiato, non sono più Angelus”
Xander alzò un sopracciglio, ma di che stava blaterando?
“Davvero pensi che ti creda?”gli sfuggì una risatina nervosa “Dannato succhia sangue”
“Non so come ho fatto a tornare dall’inferno, ma prima che Buffy mi trafiggesse sono tornato me stesso”gli occhi erano diversi da come li ricordasse, non c’era traccia della crudeltà di Angelus.
“Non ti credo”poi vedendo la sua espressione comprese che non gli stava mentendo e gemette “non posso pensare come si sia sentita a dover sacrificare l’uomo che amava per salvare il mondo”
Il vampiro abbassò la testa “Ha compiuto il suo dovere”mormorò con un filo di voce “non le porto rancore”
“Come hai fatto a tornare?”
“Non lo so”avanzò di qualche passo, distolse lo sguardo dal ragazzo, poi improvvisamente alzò la testa di scattò e dalla gola gli fuoriuscì un ringhio soffocato, c’era qualcosa di diverso in Xander .
“Che cazzo…?”il giovane scattò all’indietro brandendo il paletto di legno “Che ti prende? Sapevo non avrei dovuto fidarmi di te, dannato”
“Perché sento l’odore di Spike su di te, Xander?”ringhiò “È a Sunnydale, con te? Rispondimi!”
“Scordatelo! Non hai alcun diritto di chiedermi di lui, Angel! Non dopo quello che gli hai fatto, lo hai violentato, umiliato, picchiato, deriso e volevi fare lo stesso con me” era furioso.
“Lo so”si prese la testa tra le mani “è un anno che mi danno per quello che ho fatto, per le vite che ho preso e per tutto il male che ho fatto alle persone che amo, a Buffy, a Dru e a…Spike”
“Persone che ami?”il giovane scoppiò a ridere “Tu non sei capace di amare, sei un dannato succhia sangue e ringrazio Dio per avermi dato una seconda possibilità. Mi disperavo per non essermi potuto vendicare, ma ora che ti ho qui non avrò alcuna pietà”abbozzò un sorriso maligno.
“Vuoi uccidermi? Fallo”si aprì la giacca e mostrò il petto fasciato in una camicia di seta nera “Dai, fallo, ma sappi che non sono più il mostro che ha compiuto tutti quei massacri e che ha fatto del male a Spike, Angelus è morto da tempo. Non avrai la tua vendetta, uccidendomi, ma fallo perché non sopporto più di vivere con questo rimorso. L’ultima volta mi ci sono voluti quasi 90 anni per riprendermi, ma non ho più la forza di ricominciare”gli occhi erano colmi di lacrime, lo sguardo basso “preferisco farla finita”
Xander abbassò la sua arma, aveva ragione, ucciderlo non avrebbe cancellato quello che era accaduto e di certo, non l’avrebbe fatto sentire meglio. Si voltò per andarsene, ma il vampiro lo bloccò “Che c’è, Xander? Cosa aspetti? Non volevi uccidermi? Vendicarti?”
“Non servirebbe a cancellare quello che hai fatto”scosse la testa “e poi, sai che ti dico? Non ne vale neanche la pena”
“Puoi dirmi dov’è William? Vorrei…”ma il giovane si voltò di scatto nel sentirgli pronunciare quel nome “Davvero pensi te lo dirò?”
“No”gli sfuggì una risatina nervosa, poi aggiunse “puoi dirgli che…”si bloccò, sembrava nervoso “lascia perdere”scosse la testa
“Angel, ma cosa ti prende? Non ti ho mai visto in questo stato”gli si avvicinò, senza però abbassare la guardia, non si era mai troppo prudenti.
“Niente”distolse lo sguardo, ma il suo corpo era mosso da un leggero tremito, la carnagione era più chiara di quanto la ricordasse e gli occhi erano cerchiati da macchie scure.
“Da quanto non ti nutri?”
Il vampiro non rispose e Xander capì che doveva essere digiuno da vari giorni “Vieni, devi nutrirti altrimenti diventerai sempre più debole e non riuscirai a difenderti in caso di attacco”
“No e poi, a te cosa importa?”
“Come? Che significa no?”e in un attimo comprese, si stava lasciando morire di fame “Cosa stai cercando di fare, Angel? Vuoi morire, vero?”
“Dovrebbe renderti felice sapere che voglio porre fine alla mia esistenza, non è questo che vuoi? Che volete tutti?”gli occhi erano velati di lacrime.
“Sei un vero idiota, Angel!”esclamò “Se ci fosse Buffy, qui al mio posto, ti prenderebbe a pugni”
“Lasciami perdere, non sono affari tuoi”
“Vieni con me, devi nutrirti”gli portò un braccio intorno alle spalle.
“Cosa t’importa?”
“A me niente, ma…lascia perdere”lo spinse verso il centro, gli avrebbe comprato del sangue, non poteva lasciarlo morire, anche se il desiderio di liberarsi di lui una volta per tutte, era forte.
Si fermarono dal macellaio dove Angel si recava anni prima e Xander comprò diverse confezioni di sangue, poi accompagnò il vampiro alla magione in Crawford street nella quale viveva.
“Devo imboccarti?”gli domandò dopo che Angel si fu seduto su un divano accanto al camino.
Il vampiro gli lanciò un’occhiataccia, poi afferrò il primo barattolo e lo portò alle labbra per bere,
“Bravo bambino”
“Spiritoso”mormorò Angel con una smorfia “ora, perché non te ne vai? Torna dal tuo padrone”continuò, nella sua voce si avvertiva una traccia di gelosia.
L’espressione di Xander s’indurì “Cosa cazzo ne sai?”
“Ho visto il marchio, ti ha morso e ora sei il suo cucciolo, non è vero? Da te non me lo sarei mai aspettato, tu che disprezzavi la nostra razza”
“Taci!”sibilò “Tu non sai un cazzo di me”gli puntò un dito contro.
“Sei diventato il suo amante, posso sentire il suo odore su di te, lo ricordo molto bene”inspirò a pieni polmoni l’odore del suo William.
“Non sono cazzi tuoi”sibilò.
“Anche tu ti sei lasciato incantare dal suo fascino e dai suoi grandi occhi blu o è stato qualcos’altro a sedurti?”ridacchiò.
“Non meriti una risposta”replicò il ragazzo.
“Il mio William, nessuno può resistergli”
“Non è tuo”replicò furioso “Non hai fatto altro che ferirlo, violentarlo, trattarlo come una merda, quando in realtà…”si bloccò per un istante, poi concluse “tu sei una merda”
Si precipitò fuori, non sopportava più di restare nella stessa stanza con quel mostro. Temeva che Angel lo avrebbe fermato, ma non lo fece. Attraversò il giardino e si spinse all’esterno dell’edificio.
In pochi minuti raggiunse il motel nel quale era alloggiato con Spike e aprì la porta della loro camera, ma la trovò vuota.
Xander sospirò, doveva essere andato a caccia, chiuse la porta e si stese sul letto matrimoniale sfiorando le lenzuola con la punta delle dita.
“Spike”mormorò raggomitolandosi, poi chiuse gli occhi addormentandosi.

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