giovedì 12 febbraio 2009

Destiny capitolo 7

Spike pov

Mi avvento su di lui, tra le mani ho un pezzo di legno appuntito.
non so se avrò mai il coraggio di usarlo.
Amo Angel.
Con tutta l’anima.
Voglio porre fine a questo stupido combattimento.
Non mi ha fatto che male…non un male fisico.
Sono un vampiro, adoro il dolore.
Il male di cui parlo l’ho provato nel profondo del mio cuore.
Angel è stato crudele, ma in fondo lo sono stato anche io.
Gli ho sputato contro cattiverie che mai avrei pensato di dirgli.
Non le pensavo.
Ora so che è stata la rabbia a scatenare dentro di me tutto questo rancore.
La rabbia di non essere amato da lui.
Ci affrontiamo di nuovo.
Angel è forte… dannatamente forte.
Lo trafiggo nel braccio con il pezzo di legno.
Lui lo estrae e mi fissa con i suoi occhi gialli di demone.
Se sapesse quanto amo quello sguardo.
Ora voglio farla finita!
Mi ha stancato questa farsa.
Cerca di colpirmi. Vuole trafiggermi.
Sono più veloce.
Con un calcio glielo faccio volare di mano e lo afferro al volo.
Angel è sul pavimento polveroso.
Io esito.
Lui mi guarda senza muoversi.
Sembra quasi aspetti il colpo decisivo che io non mi decido ad affondare.
Chiudo gli occhi e gli pianto il paletto nella spalla destra.
Sono un codardo!
Non sono capace di porre fine alla sua esistenza, ma come potrei?
Lo amo anche più di me stesso.
Lui grida e il suo viso ritorna bello e giovanile.
Mi fissa incredulo.
Forse pensava lo avrei colpito dritto al cuore.
Bastardo! Sono certo che se le posizioni fossero state ribaltate lui lo avrebbe fatto.
Avrebbe tolto la vita ad una delle sue creature.
Lo fisso per un attimo poi mi avvio verso il calice.
Ho vinto!
Appartiene a me ora!
Finalmente potrò ritornare umano.

Angel pov

Spike si avventa contro di me con un pezzo di legno appuntito.
Credo sia giunto il momento della verità!
Il migliore tra noi vincerà…la vita ed anche il calice.
Lui è più che mai deciso a uccidermi!
Lo leggo nei suoi occhi.
Dopo tutto quello che gli ho detto mi meraviglierei se non lo facesse.
Mi trafigge un braccio.
Dannazione!
Lo estraggo.
Sanguino.
Lottiamo per il possesso del paletto, poi lui con un calcio me lo fa volare dalle mani e riesce a prenderlo al volo.
Sento che sta per sferrare il colpo decisivo.
Vedo nei suoi occhi una luce.
Forse è soddisfazione quella che vi leggo.
Per la prima volta in tutta la sua vita è riuscito a battermi.
Ha avuto la meglio sul suo Sire.
Ora si libererà di me una volta per sempre e potrà anche ritornare umano.
Mi spinge per terra e in un attimo è su di me.
Sorride.
Indossa ancora la maschera della caccia.
Peccato.
Se proprio devo morire vorrei farlo mentre mi perdo nei suoi occhi blu profondi come l’oceano.
Lui esita a colpirmi.
Vuole prolungare la mia agonia.
Quando gli ricapita di avermi alla sua mercé, vuole godersi questo momento di gloria.
Mi scruta.
I suoi occhi intrappolano i miei, poi li chiude e mi trafigge in una spalla.
Dalle mie labbra fuoriesce un grido strozzato.
I miei lineamenti tornano quelli di prima.
Spike si alza e mi fissa per un attimo.
Si trasforma e ritorna l’uomo che amo.
Sussurra qualcosa che non capisco, poi si allontana per raggiungere il calice.
certo!
Quella è l’unica cosa gli interessi.
Quel dannato calice che è stata la causa di questo duello inutile.
Perché lottare quando tutto quello che vorrei fare è abbracciarlo e posare le mie fredde labbra sulle sue?


Spike pov.

Mi avvicino al calice.
Sto per afferrarlo con una mano, ma il mio Sire mi urla di aspettare.
Alzo gli occhi al cielo.
Ancora non si rassegna che non è per lui.
Poso nuovamente il calice sulla base.
Mi giro e lo guardo.
Sanguina da varie parti del corpo.
Si mantiene la spalla, deve fargli molto male.
Povero Sire.
Non avrei voluto colpirlo così forte, ma non mi ha lasciato scelta.
Nel momento in cui ha affermato di essere superiore a me non ci ho visto più dalla rabbia.
Non gli è bastato rinvangare la storia di Buffy, ha dovuto anche umiliarmi, dicendomi che sono inferiore a lui.
Mi ha ferito in tutti i modi più di quanto abbia fatto io con quel dannato paletto che ora giace da qualche parte su quel lurido pavimento in pietra.
“Spike.”sussurra ansimante “Aspetta.”
Io a stento ascolto quello che mi dice.
La mia mente è altrove.
Neanche io so di preciso a cosa sto pensando, una moltitudine di pensieri affolla la mia mente.
Angel mi dice che devo pensare bene a quello che faccio, che rischio di morire se questo calice non è destinato a me.
Io sorrido divertito.
Come se gli importasse qualcosa di quello che mi accade.
Il mio adorato Sire non aspetta altro di vedermi incenerire per potere essere l’unico vampiro con l’anima.
Se io sparisco avrà tutto.
Lo Shansu…Buffy…e chissà cosa altro.
Lo fissò per un attimo, poi prendo la mia decisione…
Prima di bere dal “Calice dell’eterno tormento” devo fare una cosa.
So che se non la faccio me ne pentirò per tutta l’eternità.


Angel pov

Ormai Spike è davanti al calice.
Lo guarda per un istante.
Forse non riesce a credere di avermi battuto…di essere riuscito ad ottenere la vittoria.
Mi viene quasi da sorridere ed in fondo…
Sì, in fin dei conti, sono contento per lui.
Lo ha desiderato più di me!Mi sembra giusto che alla fine abbia ottenuto quello che voleva.
Per quanto mi riguarda, non ho mai fatto affidamento su questa profezia.
Fin da quando Wes me ne parlò più di cinque anni fa io non ho mai creduto che un giorno si sarebbe avverata.
Mi sento in dovere di avvertirlo.
Forse rischia la vita bevendo da quel calice.
E se fosse una sorta di trappola per togliersi dai piedi uno di noi due?
E se la Wolfram & Hart avesse architettato tutto questo solo per liberarsi di me?
Non potrei mai perdonarmelo se dovesse accadergli qualcosa per colpa mia.
Devo fermarlo!
Deve rendersi conto dei rischi a cui va incontro.
“Spike! Aspetta!” gli urlo.
Ma so già che non mi darà ascolto.
Sa essere un vero testone quando vuole.
Si volta e mi fissa.
I suoi occhi sembrano scrutarmi fino in fondo all’anima.
Sa che cercherò di fermarlo.
Mi conosce bene, il mio piccolo Will.
Gli dico che può essere pericoloso bere da quell’oggetto.
Non ne sappiamo nulla!
Sembra non ascoltare neanche le mie parole…come se la sua mente fosse distante chissà quante miglia.
Il mio cuore si frantuma in mille pezzi alla consapevolezza che lui stia pensando a Buffy e alla loro vita insieme.
Io continuo a parlare.
Cerco di rendermi conto se lui sia convinto o meno del passo che sta per fare
“Spike…questo non è un trofeo. Questo è un fardello…una croce…che devi sopportare…fino a quando ti ridurrà in cenere. Devi credermi. Lo so. Quindi chiedi a te stesso se è questo ciò che realmente vuoi.”
Ora lo sto quasi implorando, lui continua a fissarmi con quei favolosi occhi che mi fanno sempre tremare le gambe quasi come se fossi un adolescente alla prima cotta.
Spalanco gli occhi dalla sorpresa.
Spike ha posato la coppa senza staccare gli occhi dai miei.
Provo una strana sensazione.
Non è la prima volta che leggo quello sguardo.
Uno sguardo deciso, come se avesse programmato di agire, ma di cosa si tratterà mai?

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