sabato 21 febbraio 2009

Il poeta della porta accanto capitolo 11

L’oscurità era scesa sulla città da qualche ora, ma nella villa di William le luci erano soffuse e nella stanza risuonavano solo i gemiti e gli ansiti dei due amanti. Giacevano sul divano, semi nudi, le bocche unite in un bacio senza fine e le mani che sfioravano ogni lembo di pelle lasciata scoperta.
William ansimò per l‘intensità del piacere, quando la bocca scese a lambire il suo collo “Alex, mio dio”
“Will, ti voglio da morire”gli mordicchiò la gola, scendendo sempre più giù.
“Questa notte resta con me”
“Sì”sussurrò con gli occhi che gli brillavano “anche perché a casa mi toccherebbe il divano”aggiunse ridacchiando.
“Povero piccolo”
“Come mi detesto”Alex scosse la testa “avrei dovuto dirglielo subito che i miei sentimenti per lei erano cambiati”
“Non pensare a lei, sei qui tra le mie braccia e non mi va che pensi alla tua ex”gli fece il broncio geloso.
“Non lo faccio, Will, te lo garantisco”gli intrappolò il labbro inferiore tra i denti.
“Vogliamo andare di sopra?”gli propose fissandolo con lussuria.
“Sì, questo divano è un po’ scomodo, amore”si lamentò il moretto cercando di tirarsi su, ma William lo agguantò attirandolo nuovamente a sé “Non posso aspettare, ti voglio ora”
“Will”ansimò lasciandosi andare tra le sue braccia, ma in quel momento il campanello suonò facendoli scattare “Chi è a quest’ora?”
“Non ne ho idea”
Alex si mise seduto e William si alzò, aveva i capelli biondi spettinati, i pantaloni con la patta aperta e il torso nudo. Si chiuse i pantaloni, si infilò la maglia e si recò nell’altra stanza.
Aprì la porta e sgranò gli occhi, davanti a lui c’era Amber, con le lacrime agli occhi e le mani strette a pugno. William era senza parole, se solo fosse entrata avrebbe visto il suo ragazzo semi nudo e allora non sarebbe più stato possibile negare l’evidente.
“Amber”
“Ciao, Will, scusa se mi presento a casa tua a quest’ora, ma non sapevo dove andare”singhiozzò.
“Che hai?”le domandò fingendosi sorpreso del suo stato “Sembri sconvolta”
“Alex ha un’altra”rispose tutto d’un fiato “ci ha presi in giro entrambi, a quanto pare”
“Mi dispiace, piccola, non so che dire”socchiuse la porta per evitare che lei potesse sbirciare all’interno.
“Posso entrare?”
“Veramente, non è un buon momento, stavo per andare a letto”si morse le labbra, doveva mandarla via.
“Solo un attimo, ti prego”fece un passo avanti, ma lui la bloccò leggermente “Io non credo che…”
Questo suo atteggiamento la insospettì, perché cercava ad ogni costo di fermarla? “Sei in compagnia? Mi sembri strano”
“Amber, vedi…”non sapeva cosa inventare per dissuaderla.
Lei comprese il motivo per cui non voleva farla entrare e si arrabbiò “Alex è qui, vero?”spalancò la porta con una mano ed entrò “quel vigliacco, è scappato senza dirmi nulla”
“Amber, fermati”cercò di bloccarla, ma lei aveva già varcato l’ingresso e si era avviata verso il soggiorno.
La raggiunse e lei era ferma sulla soglia della camera con lo sguardo fisso verso l’interno “Posso spiegarti tutto”ma poi si bloccò quando si rese conto che Alex era seduto sul divano ed era completamente vestito con un falso sorriso sulle labbra.
“Che fai qui, Amber?”le domandò alzandosi.
“Io…”balbettò stupita di trovarselo davanti “desideravo parlare con William, ma ora credo che tornerò a casa”
“Amber, non devi andartene solo perché ci sono io”
“Lascia perdere, Alex”lo fissò adirata e si voltò per andarsene “Scusami per il disturbo, William”e si avviò verso l’ingresso.
William lanciò uno sguardo al compagno, poi corse a raggiungere la ragazza “Amber, fermati”
“Non importa, lo so che è tuo amico”gli rivolse un mezzo sorriso “ci vediamo, ciao”ed uscì.
William chiuse la porta e tornò dal giovane che lo stava aspettando nell’altra stanza.
“Ho avuto il terrore che ti scoprisse nudo”gli disse abbracciandolo.
“Ho sentito la sua voce e mi sono reso presentabile”ridacchiò “mi dispiace, mi sento il mostro della situazione”affondò il viso nel suo collo.“Non sei un mostro”gli accarezzò i capelli cercando di consolarlo “sei solo innamorato”
“Sì, pazzamente”sussurrò baciandolo dolcemente.
“Andiamo di sopra”gli ordinò afferrandolo per la maglia e inducendolo a seguirlo.
“Sì”sorrise.
William lo lasciò andare e si avviò su per la scala, seguito dall’altro.
Amber era all’esterno, appostata dietro la finestra, e si stupì nel vederli salire al piano di sopra, ma dove stavano andando? In quel momento Alex raggiunse William e gli strinse la mano intrecciando le dita tra le sue e tutto le fu chiaro. Era William colui di cui si era innamorato, non una donna.
Lacrime le sgorgarono dagli occhi, non riusciva a credere a quello che stava vedendo.
Si portò una mano sulla bocca e scappò via, non poteva resistere oltre, era troppo doloroso.
William entrò nella camera da letto e chiuse la porta fissando con desiderio il suo compagno che gli dava le spalle ed era intento a guardarsi intorno “Cavolo, è stupenda”
“Grazie, ma lo sai, cosa è stupendo? Tu”lo raggiunse e gli circondò i fianchi con le braccia.
Gli baciò il collo e gli si presso contro la schiena facendogli sentire la sua eccitazione.
“Will, mio dio”ansimò.
“Che aspetti?”gli mordicchiò il lobo dell’orecchio “Spogliati, voglio vederti senza niente addosso”
Il moro si voltò leggermente e si sfilò la maglia lasciandola cadere sul pavimento, William gli sfiorò il petto con il palmo della mano, scendendo lungo il ventre fino al bordo dei jeans, ma Alex gliela schiaffeggiò via, gli apparve un sorrisetto malizioso sulle labbra.
Slacciò la cinta e aprì un bottone alla volta, con estrema lentezza, voleva farlo soffrire prima di accontentarlo. I pantaloni scivolarono lungo le gambe e lui li calciò via.
Lo sguardo del biondo si focalizzò sull’erezione mal celata dai boxer e si leccò le labbra “Sei tutto da mangiare, Alex”
Si sfilò anche l’ultimo indumento e lo mandò a raggiungere gli altri vestiti sparsi per la stanza, poi si avvicinò al letto “Sei troppo vestito, Will”lo rimproverò con il broncio.
“Rimediamo subito a questo inconveniente”ridacchiò il biondo cominciando a spogliarsi.
Una volta che tutti gli indumenti ebbero raggiunto quelli di Alex sul pavimento, restò davanti al letto a fissarlo per qualche istante.
“Cosa fai li impalato?” lo invitò il moretto con un dito “Non mi raggiungi?”
William gli rivolse un sorriso malizioso e salì muovendosi a quattro zampe.
Alex lo attirò in un bacio mozzafiato allacciando la lingua alla sua.
“Alex”gli sussurrò “se sapessi quanto mi sei mancato”
“Siamo stati separati solo poche ore”replicò.
“Troppe per i miei gusti, non voglio restare lontano da te neanche un secondo”protestò reclamando nuovamente le sue labbra.
“Che vuoi dire con queste parole?”ansimò.
“Che non voglio separarmi da te, Alex”dichiarò scrutandolo con quelle pozze blu che tanto amava.
Il moretto sorrise felice e lo abbracciò sfiorandogli la schiena con la punta delle dita “Neanche io, amore”
Spinse William supino e continuò ad assaltare la sua bocca carnosa ormai gonfia per gli innumerevoli baci.
Il biondo lo allontanò leggermente e sorrise malizioso “Hai pensato a quello che ti ho detto?”
Alex alzò un sopracciglio “Eh? Di che parli?”
“Del mio desiderio di possederti, di farti mio”
“Io..:”balbettò arrossendo, non credeva dicesse sul serio.
“Non preoccuparti”sospirò “se non te la senti, non importa, non voglio forzarti a fare qualcosa che non vuoi”gli sfiorò una guancia, poteva avvertire il suo disagio.
Alex abbassò la testa e William gliela alzò con un dito “Che hai? Non è successo niente, amore”cercò di rassicurarlo.
“Voglio sentirti dentro di me, Will”dichiarò con il cuore che gli batteva all’impazzata.
“Sei sicuro?”
Annuì, le gote arrossate e le labbra socchiuse “Non mi forzi a fare nulla, Will”lo rassicurò.
Un lampo gli apparve negli occhi e si mosse verso il comodino, dal cassetto cacciò un tubo e glielo mostro ridacchiando “Ci sarà molto utile”
Il moro sorrise, ma in realtà, era nervoso, non sapeva cosa aspettarsi da quella esperienza. William lo spinse supino e lo sfiorò leggermente tra le natiche. Alex fremette irrigidendosi.
“Rilassati, Alex”gli sussurrò spingendo un dito all’interno.
Alex emise un gemito per quella penetrazione, ma cercò di obbedire ai suoi comandi. William aggiunse un secondo dito muovendole avanti e indietro.
“Sì, mio dio”ansimò chiudendo gli occhi “Will, ti voglio”
“Mi vuoi, piccolo?”gli domandò con voce piena di lussuria “quanto fortemente, mi vuoi?”
“Da impazzire, Will, ti prego, non farmi aspettare”lo supplicò.
William lo sdraiò a pancia in su e si stese su di lui baciandolo con passione, Alex allargò le gambe e lui si insinuò all’interno continuando a baciarlo fino a quando non furono costretti a separarsi per mancanza di aria.
“Alex”si lasciò scivolare lungo il corpo del suo compagno posando una serie di baci fino al ventre.
Il moro inarcò la schiena e gli intrappolò delle ciocche di capelli tra le dita spingendogli la testa verso il basso.
William si dedicò a compiacerlo, lappando il suo membro con la lingua lungo tutta la sua lunghezza e imprigionandolo poi tra le labbra.
Alex si lasciò sfuggire un grido soffocato e strinse la presa fino a fargli male, ma il suo amante non si fermo. Continuò a dargli piacere fino a quando non lo fece venire come un fiume in piena.
Si leccò le labbra e sorrise “Hai un buon sapore, piccolo”
L’altro ansimò, il cuore gli batteva come impazzito “Cazzo, Will”
“Sei soddisfatto del mio trattamento?”ridacchiò baciandolo facendogli gustare il suo stesso sapore.
“Sì, non avrei potuto chiedere di meglio, ma ora, che aspetti a scoparmi?”lo fissò con occhi colmi di passione.
William decise di accontentarlo, e svuotò gran parte del tubo sul suo membro, poi dal cassetto cacciò un pacchettino quadrato e lo scartò “Questa volta, usiamo una protezione, che ne dici?”
“Si, come vuoi”annuì, gli sarebbe piaciuto sentirlo dentro di sé senza ostacolo, ma forse era più saggio non rischiare.
Indossò il preservativo e gli s’insinuò tra le gambe “Sei pronto, tesoro?”
Si spinse leggermente in lui e Alex si morse le labbra per quell’intrusione, lamentandosi e William si bloccò preoccupato “Ti sto facendo male?”
“Non preoccuparti”scosse la testa, gli occhi erano lucidi come se stesse per piangere “Vai avanti”
William si sporse in avanti e lo baciò con dolcezza “Sei sicuro?”
“Sì”gli circondò la schiena con le braccia e lo attirò a sé “Voglio sentirti in me”
Il biondo lo accontentò e si incastrò completamente in lui, poi, attese che si abituasse a quell’invadenza e cominciò a muoversi lentamente.
Dalle labbra di Alex uscirono una serie di suoni indecifrabili, il piacere lo stava sovrastando, non avrebbe mai creduto di provare delle sensazioni del genere. Allacciò gli occhi del suo amante e sorrise, gli circondò la vita con le gambe per approfondire la penetrazione.
“Will”gemette “Ancora, più forte”
William aumentò il ritmo delle sue spinte pressandosi maggiormente e muovendosi implacabile “Alex, vieni con me”urlò circondando l’erezione del compagno con una mano.
Raggiunsero l’orgasmo insieme e William, ansimante, appoggiò la fronte sul suo torace. Uscì da lui e si sfilò il preservativo buttandolo sul pavimento, poi appoggiò la testa sul suo torace.
“Wow”fu l’unica cosa che Alex fu in grado di dire.
“Come ti senti?”gli domandò il suo amante ascoltando il battito del suo cuore.
“Un po’ dolorante, ma bene”rispose “Cazzo, Will, è stato grandioso”
“Decisamente, grandioso”ridacchiò “non credevo avrei mai provato qualcosa del genere, Alex”
Il moretto alzò leggermente la testa “Che intendi?”
“Dopo…”mormorò “quello che è accaduto con Ian temevo non avrei più amato, poi sei arrivato tu e…”lasciò scivolare la mano lungo il suo corpo “tutto è cambiato”
“Io invece non credevo avrei stravolto così tanto la mia vita da un giorno all’altro”gli accarezzò i folti capelli biondi “e soprattutto che avrei amato in questo modo”
“Mi dispiace di aver stravolto tutto il tuo mondo”
“A me no, ti amo, Will”lo costrinse a guardarlo “e non cambierei neanche un attimo di quello che è accaduto”gli rivolse un caldo sorriso e gli lambì le labbra con il pollice poi ci pensò su e aggiunse “forse solo la permanenza in galera si poteva evitare”
William rise “Sì, ma tutto questo ti rende più interessante”lo fissò con lussuria “sei un tipo pericoloso, devo ricordarmi di non farti mai arrabbiare”
“Stupido”lo rimproverò.
“Sai, Alex, non è da tutti stare con qualcuno che è finito dentro”
“Io non me ne vanterei se fossi in te”mise il broncio, non era fiero di quello che aveva fatto.
“Scusa, ma Amber lo sa?”si azzardò a domandare.
“Sì, è rimasta sconvolta, ma come darle torto, per lei sono un ingegnere tutto d’un pezzo”ridacchiò “Se mi vedesse ora”aggiunse.
“Hai intenzione di dirglielo?”
“Non lo so, non vorrei farla soffrire”sospirò tristemente, si sentiva già abbastanza in colpa.
“Prima o poi, lo scoprirà, visto che frequenterai questa casa piuttosto spesso”obiettò.
“Veramente…non credo sia un problema”
“Che intendi?”stupito, alzò un sopracciglio.
“Tornerà a New York domani”gli comunicò.
“Cosa?”sgranò gli occhi “Va via?”
“Sì, lei odia stare qui, ha resistito solo per amore mio, ma per lei è stato un sacrificio spostarsi, sai, per il lavoro e poi, la sua famiglia, è in città”spiegò.
“Capisco, ma forse è meglio così”alzò le spalle “almeno, potrà rifarsi una vita e tu sarai libero di…”si alzò leggermente e si insinuò nuovamente tra le sue gambe “amarmi come si deve”
“Avevo già in mente di farlo”
“Sì, ma ora, sarai solo mio, non dovrò temere che lei ti riconquisti e che ti impedisca di venire da me”gli posò una scia di baci che scendevano lungo il collo, lambivano la gola, la clavicola fino al petto. Con la lingua leccò un capezzolo facendolo gemere.
“Will, non pensare a questo, non accadrà mai”inarcò la schiena, lo stava facendo impazzire, il suo piccolo poeta biondo.
Si lasciò andare a quello che il suo amante aveva in mente di fargli.

1 commento:

sam ha detto...

povera Amber... certo che sei stata veramente maligna a fargli scoprire una cosa del genere in questo modo, ma d'altra parte se non fosse stato così non sarebbe stato visto che il giorno dopo ritorna a NY ... o cambia idea? no, sarebbe inutile.
cmq... wow... che nottata... il poeta è in gran forma ed è deciso a declamare tutte le sue opere al povero Alex a quanto pare, eh già... povero Alex ahahahah