giovedì 19 febbraio 2009

Destiny capitolo 9

Coppia: Angel - Spike
Rating: NC-17
Spoiler: 5 stagione di ATS
Summary : Destiny come avrei voluto fosse andata realmente.
Disclaymer: I personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Joss Whedon
Contiene scene di sesso omosessuali e violenza.

Spike pov

Non riesco a crederci.
Ho fatto l’amore con Angel!
Sì! L’amore, per me non era solo sesso quello che c’è stato tra noi.
Chiudo gli occhi, è ancora steso su di me e non accenno a muovermi.
È troppo bella la sensazione che provo.
Lui ansima, sento il suo sguardo.
Riapro gli occhi, mi perdo in quelle pozze scure che tanto amo.
Come vorrei sapere cosa ha significato per lui
È stato solo un modo di ricordare i vecchi tempi?
Oppure la volontà di ribadire la sua superiorità su di me?
Attendo che parli, ma si limita a fissarmi come se aspettasse una mia azione
Non so che dire
Temo di rovinare tutto…di dire qualcosa che possa indurlo a odiarmi…
Abbasso la testa e sospiro
A quel punto lui si muove
Si alza e comincia a raccogliere i suoi abiti, senza dirmi neanche una parola
Il mio cuore va in pezzi, ma che è accaduto?
Certo! Ha ottenuto quello che voleva.
Stringo i pugni.
Avrei dovuto aspettarmi una reazione del genere, ma non mi pento di averlo amato.
Temo solo di avere peggiorato la situazione…
Il silenzio tra noi è lacerante.
Mi alzo e raccolgo lo spolverino, porta ancora le tracce di quello che è accaduto.
Angel mi volta ancora le spalle mentre si riveste in silenzio.
A cosa starà pensando? Forse a qualche cattiveria da dirmi come quando era Angelus.
Faccio un profondo respiro e mi rivesto.
Non voglio fargli capire quello che provo…che sono deluso dalla sua reazione.
In fondo, sono Spike, il killer delle cacciatrici…William il sanguinario.
Nulla può ferirmi.
Cerco di autoconvincermi, ma so che mi sto solo illudendo.
Il mio cuore sanguina.
Angel si volta, mi lancia un’occhiata fugace, poi dice “Hai vinto! Il calice ti appartiene!”
La sua voce è fredda e distaccata come se non gli importasse, ma so che gli brucia la sconfitta che ha subito.
Temo che sia un’altra sconfitta ciò che lo fa parlare in questo modo
Si avvia verso l’uscita.
“Aspetta!”urlo quasi senza rendermene conto, non voglio che se ne vada
Lui si blocca e si volta, sembra stanco, come se non volesse discutere.
A malincuore lo lascio andare.
Non saprei neanche cosa dirgli per indurlo a restare.
Sparisce dalla mia vista.
“Idiota…bastardo.”mormoro
Mi volto e dopo essermi vestito, indosso lo spolverino di pelle e mi avvicino al calice.
Lo afferro e senza pensarci bevo.
È solo acqua di fonte, ma che diavoleria è mai questa?
Lo sapevo! Era tutto un imbroglio! Scommetto che hanno inventato tutto per indurci a combattere.
Volevano metterci l’uno contro l’altro e…ci sono riusciti.
Ci siamo battuti…quasi fino all’ultimo sangue
Ci siamo amati e ora Angel mi disprezza.
Sono riusciti nel loro intento.
Una rabbia cieca di vendicarmi…di uccidere…mi pervade.
Come vorrei avere quella sgualdrina di Eve davanti per strapparle il cuore.
Scommetto che è stata una sua idea. Sa molto di più di quello sembra e è pericolosa…estremamente pericolosa.
Lascio cadere il calice al suolo e furioso corro verso l’esterno.
Devo tornare a Los Angeles. Devo avvertire Angel!
Strano che, ancora dopo il modo in cui è andato via, il mio primo pensiero sia per lui.
Sono una puttana dell’amore…un vampiro patetico.
Ma voglio uccidere senza pietà il responsabile di tutto questo.
Subirà la mia vendetta.
Nessuno può prendere in giro William il sanguinario.

Angel pov

Il cuore mi trabocca di felicità.
Sono tra le braccia del mio dolce William.
Sono in Paradico.
Abbiamo fatto l’amore…
Sembra non sia trascorso neanche un giorno dall’ultima volta
Ho rischiato di perdere nuovamente la mia anima quando ho…ma, per fortuna, non è accaduto.
Il mondo non avrebbe resistito a un’ennesima incursione di Angelus, il flagello d’Europa.
Will è sotto di me.
Ansima per l’intensità dell’orgasmo che deve averlo colpito.
Non posso fare a meno di ammirarlo…di delineare ogni tratto del suo viso perfetto
Voglio ricordare come è in questo momento.
Il mio poeta biondo dal volto d’angelo.
Lui mi guarda per qualche istante e poi distoglie lo sguardo
Abbassa la testa.
Questo suo gesto mi spezza il cuore.
Deve essersi pentito di quello che c’è stato tra noi.
Stringo i pugni.
Sento che sto per esplodere.
Devo andare via da questo luogo…da lui…
Mi alzo allontanandomi di qualche passo.
Raccolgo i miei abiti, ma sento i suoi occhi su di me…il suo sguardo mi brucia
Vorrei voltarmi e ritornare da lui, ma non posso
Non saprei cosa dirgli e temo che lui possa dirmi qualcosa di sarcastico
Non lo sopporterei, non in questo momento, non dopo quello che ho provato.
Mi rivesto velocemente, ho fretta di lasciare il tempi e di tornare a Los Angeles.
Mi volto per un’ultima volta e, fissandolo, gli dico con estrema durezza “Hai vinto! Il calice ti appartiene!”
Leggo incredulità nei suoi occhi
Immagino non creda che abbia accettato così facilmente la sua vittoria, in fondo lo merita, lo desiderava molto più di me.
Sto per lasciare la stanza quando la sua voce mi blocca.
Mi urla di aspettare.
Perché? Per quale motivo? Sospiro rassegnato, ora mi lancerà una delle sue cattiverie.
Mi volto e attendo.
Il vampiro biondo tace, sembra quasi che non sappia cosa dirmi.
Attendo qualche istante, poi mi dirigo verso l’uscita lanciando un’ultima occhiata al calice che avrebbe potuto ridarmi una vita.
Spike è ancora lì, senza parlare, mi fissa mentre mi allontano.
Raggiungo l’auto e immediatamente mi pento di non avergli detto che lo amo.
Sono un idiota!
Mi ha dichiarato il suo amore e io sono rimasto senza parole.
Perché non gli ho fatto capire che anche io provo lo stesso?
Ora, di certo, mi odierà per averlo lasciato in quel modo.
Decido di tornare indietro, ma poi penso che avrò modo di chiarire le cose con lui alla Wolfram & Hart.

Spike pov

Sono stato nell’ufficio di quel ciarlatano, ma l’ho trovato vuoto.
Deve essere scappato dopo che Angel si è diretto nel deserto.
Forse è stato meglio così. Se lo avessi trovato avrei rischiato di aggiungere un’ulteriore vittima alla lunga scia che tormenta la mia anima.
Mi precipito nel corridoio. Devo trovare Angel, rivelargli i miei timori
L’ultima cosa che vorrei fare è parlare con lui, ma non posso farne a meno.
Deve sapere che c’è qualcuno che trama nell’ombra.
Qualcuno che ha deciso di liberarsi di noi.
Entro in laboratorio e lui è lì, con Fred.
Lei lo sta fissando preoccupata.
Gli chiede il motivo di tutti quei tagli e lividi.
Che idiota! Inventa una scusa che non regge.
Le risponde che è caduto dalle scale! Ma a chi vuole darla a bere?
Mi viene da ridere.
Rendo manifesta la mia presenza.
Affermo che Sirk ha sgombrato l’ufficio e che è sparito senza lasciare traccia.
Racconto anche che il calice era solo una buffonata.
Non sono tornato umano, sono il solito vampiro.
Fred è senza parole, mentre immagino che Angel sia sollevato da questa notizia.
Certo, conserva ancora una speranza.
A me non importa, non più.
Può anche diventare umano per quanto mi interessa.
Angel non si volta neanche a guardarmi.
Che codardo! Non riesce a sopportare di avermi vicino.
Il mio cuore sanguina! Ho davvero rovinato tutto.
No! Non è vero! Ho agito come desideravo e non me ne pento anche se questo significherà perderlo.
L’ho avuto ancora! È stato mio per un’ultima volta.
In quel momento Charlie e Harm si risvegliano.
Sembra sia tutto a posto…finalmente.
Quella specie di virus che li aveva colpiti sembra svanito, ma ancora non sappiamo cosa lo abbia causato.
Entrambi non ricordano nulla.
Questa storia mi piace sempre meno.
Ho paura che presto le cose peggioreranno e noi non potremo fare molto.
Appare Eve. La rabbia che provo esplode.
L’aggredisco con le parole, le urlo che era tutta una messinscena, che in quel calice c’era solo acqua.
Lei mi guarda con il suo solito sorrisetto falso e afferma che non sa nulla di tutto questo.
Vuole che la seguiamo per conoscere tutti i dettagli e per informarci su quello che ha scoperto.
Entriamo nell’ufficio di Angel. Le siedo a debita distanza.
La detesto!
Non le credo!
Angel è silenzioso, poi Eve comincia a parlare.
Afferma che sono stati i Senior Partners a porre fine a tutto ma che non riescono a spiegare come sia cominciata.
Per quanto riguarda il calice del “perpetuo tormento” lei assicura che non sanno nulla.
A questo punto si alza annunciando che tornerà a casa a mettere qualcosa sul collo.
Sembra che Charles l’abbia aggredita.
Si vedono i segni delle dita sul collo, ha cercato di strangolarla
Peccato non ci sia riuscito, non sarebbe stata una grave perdita.
Come avrei voluto essere io a stringerle le mani attorno al collo.
Sono certo che non si sarebbe disperata se uno di noi due non fosse tornato dallo scontro.
La fisso con gli occhi come due fessure, mentre lei non mi degna neanche di uno sguardo.
Charles si alza per chiederle scusa, ma lei lo tratta con la solita freddezza che le compete.
Figurarsi. Crede di essere superiore a tutti, ma scoprirò cosa nasconde.
Dopo un attimo esce dalla stanza.
Mi alzo anche io l’aria è irrespirabile, la tensione può tagliarsi con il coltello e io non la sopporto.
Mi ci vuole un drink, forse chiederò a Charles si accompagnarmi.
Non mi va di ubriacarmi da solo, ma non voglio farlo neanche con Angel.
“Questo ex fantasma si va a prendere qualcosa da bere, che ne dici, Charlie, ti va di venire con me?”gli chiedo notando la sua aria abbattuta.
Lui respinge il mio invito e io mi allontano non prima di aver lanciato un’ultima occhiata a lui, il mio Sire.
Non si volta a guardarmi, come se non esistessi
Ma perché si sta comportando così? È freddo…distaccato.
Non riesce neanche ad immaginare quanto mi faccia male.
Devo uscire da qui! Non lo sopporto più.
Mi reco nel primo bar che trovo e ordino una bottiglia di whiskey, bevo direttamente, non mi serve il bicchiere.
Lo sento che mi scende lungo la gola.
Sì…erano mesi che non assaporavo una goccia di alcool.
Mesi in cui ero solo un’apparizione, ma tutto questo ormai è solo un ricordo.
La bottiglia è terminata.
Ne ordino una seconda, dimentico sempre che la mia costituzione di vampiro mi impedisce di ubriacarmi come vorrei.
Scoppio a ridere, che fregatura essere vampiri.
Vorrei bere fino a stordirmi, per non pensare a lui, all’unico uomo che non potrò mai avere.
Ho avuto il suo corpo, certo, ma non otterrò il suo cuore.
Non mi è mai appartenuto e non mi apparterrà mai.
Ora che anche la seconda bottiglia è vuota credo sia giunto il momento di tornare a casa.
A casa.
Ma cosa sto dicendo? Io non ho un posto dove andare.
Quando ero un fantasma queste cose non mi preoccupavano, ma ora è tutto diverso.
Rido di nuovo, immagino dovrò tornare alla Wolfram & Hart.
Stringo i pugni e prendo una decisione che forse condizionerà la mia vita da questo momento in poi.
Pago i miei drink e mi avvio verso l’uscita.

Angel pov

Entro in laboratorio, ma la mia mente è altrove.
Penso a Spike, al modo in cui sono andato via senza chiarire.
Fred è vicino a Gunn, è legato al lettino, ma è privo di sensi.
Dannazione! Deve essere stato infettato anche lui.
Non so come fare a risolvere questa situazione.
Fred mi fissa e mi chiede cosa mi è accaduto.
Mi guardo e ricordo la lotta che ho affrontato.
Rispondo che sono caduto dalle scale, ma non mi crede.
Improvvisamente sento la sua presenza alle mie spalle.
Mi irrigidisco, non mi volto.
Fred lo guarda e capisce quello che è successo e mi fissa arrabbiata.
Faccio finta di nulla, ho altro di cui preoccuparmi.
Spike racconta che Sirk è sparito e che quel calice era solo una fregatura.
All’interno vi era solo acqua di fonte.
In fondo, mi dispiace per lui, dopo quella lotta estenuante, non è riuscito a ottenere quello che bramava.
In quel momento Gunn e Harmony si risvegliano.
Sembra non ricordino nulla.
Aiuto Fred a liberarli dalle cinghie che li legavano ai lettini.
Sento lo sguardo di Spike sulla mia nuca.
Non mi volto.
Dopo un istante appare Eve con un sorriso sulle labbra.
Spike l’aggredisce, è davvero furioso.
Le riversa addosso tutta la sua rabbia e i suoi sospetti.
La ritiene responsabile di tutto e, questa volta, sono d’accordo con lui.
Quella donna nasconde qualcosa e prima o poi scoprirò di cosa si tratta.
Lei assicura che non ha nulla a che vedere con quello che ha detto Sirk e che i Senior Partners hanno risolto il problema che affliggeva la Wolfram & hart.
Si avvia verso il corridoio e ci dice di seguirla nel mio studio.
Vuole spiegare quello che ha saputo.
Spike siede al tavolo, mentre io prendo una sedia e mi accomodo a una certa distanza da lui.
Gli do le spalle.
Eve parla, dice che non si sa cosa abbia causato il virus che ha contagiato anche Harmony e Gunn, ma che i Senior partnes hanno messo fine a tutto.
Si alza massaggiadosi il collo e annuncia che andrà a casa.
Io la ascolto a malapena, penso a cosa possa esserci sotto.
Gunn le si avvicina per scusarsi, ha cercato di strangolarla, ma lei gli dice che non deve scusarsi e poi sussurra che c’è ancora la questione dei due vampiri con l’anima da risolvere.
Parla a voce bassissima, ma non abbastanza per il mio udito da vampiro.
Scuoto la testa, da la colpa di tutto a Spike.
Non so che pensare.
Da quando è diventato corporeo nulla è più lo stesso.
Eve si allontana e Spike si alza annunciando che ha bisogno di un drink.
Invita Gunn a fargli compagnia.
Naturalmente non pensa nemmeno ad includermi.
Come dargli torto? Sono letteralmente scappato via dopo che mi ha dichiarato il suo amore.
Immagino quanto debba disprezzarmi.
Gunn declina l’invito e Spike si allontana senza aggiungere altro.
Una volta soli Gunn mi si avvicina.
Ha capito che qualcosa che mi turba.
Mi chiede cosa mi tormenta.
Se solo sapesse…
Non può neanche immaginare cosa agita la mia anima.
Non ha la minima idea cosa sia accaduto in quel tempio.
Gli rispondo soltanto che Spike mi ha battuto.
Sembra sorpreso dalle mie parola.
Alzo lo sguardo, i miei occhi sono spenti, senza vita.
Ripeto che mi ha sconfitto, per la prima volta, lo desiderava molto più di me.
Voleva vincere…dimostrarmi che non è più il poetucolo che Dru aveva portato in quella camera d’albergo, ma un maestro vampiro…un eroe.
Se fosse stato tutto vero ora sarebbe umano…al posto mio.
In fondo, ho sempre asserito che fossero un mucchio di bugie, ma…
Era bello pensare che un giorno…avrei potuto avere una vita normale.
Gunn cerca di consolarmi, ma è inutile.
Non può dire nulla che mi faccia sentire meglio.
Dice poi che ha bisogno di dormire dopo gli estenuanti avvenimenti di quella giornata da cancellare.
Lo lascio andare, desidero restare da solo, a pensare…a riflettere.
Penso a cosa starà facendo Spike.
Immagino stia annegando i suoi dispiaceri nell’alcool.
Sorrido. Vorrei poterlo fare anche io, ma non risolverebbe nulla.
Starei meglio, per un po’, ma poi…
Tutto quello che è accaduto mi ricadrebbe addosso come un macigno.
Decido che l’unica cosa che posso fare è discutere con Spike…chiarire.
Credo che una nottata di sonno mi chiarirà le idee.
Mi avvio verso l’ascensore
Salgo nella mia camera, devo farmi una doccia anche se non vorrei.
L’ultima cosa che vorrei fare è cancellare dal mio corpo l’odore del mio adorato Will, ma…
Sono pieno di polvere…sangue…sudore…
Entro nel bagno.
Forse l’acqua calda mi farà sentire meglio….

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