Il giorno seguente Jared sedeva sul solito muretto, con la testa tra le nuvole. Ripensava al sesso con Eoan, quel ragazzo era davvero dotato e gli mancava. Sentì dei passi, doveva essere lui, aprì il libro e finse di leggere.
“Ciao”mormorò l’irlandese.
Un grugnito fu la sua risposta.
“Darcy, mi stavi aspettando?”insistette avvicinandosi.
Il biondo alzò la testa “Perché mai?”
“Perché mi vuoi?”
“Non credo, siamo all’aperto, non vorrai mica che ci vedano, vero?”lo prese in giro, ma aveva lo stesso suo desiderio.
“Vieni qui”
“No, vieni tu”lo sfidò.
“Sei un vero bambino, sai?”si morse le labbra, era davvero sensuale, con i bottoni del colletto aperti e la cravatta semi slacciata.
“A te piace questo di me, non è vero?”lo provocò scendendo dal muretto e attendendo un suo approccio.
“Stai giocando con il fuoco”si precipitò su di lui e lo spinse contro i mattoni “sai che non resisto se fai così, sei bello e sensuale”gli sfiorò il collo con le labbra e gli infilò una mano nei pantaloni.
Jared ansimò e mosse il bacino, le dita di Eoan s’insinuarono nella biancheria e si strinsero attorno al suo membro “Cazzo”gemette.
“Ti piace?”
“Me lo domandi?”chiuse gli occhi.
“Eoan?”chiamò una voce in lontananza e il moro si staccò come una molla e si voltò, mentre l’altro si ricomponeva.
Dei passi sull’erba annunciarono degli intrusi, Jared borbottò qualcosa e si voltò per aggiustarsi meglio la cravatta, giusto in tempo per vedere avvicinarsi l’intera combriccola di Eoan giunta in suo soccorso.
“Ah, sei qui?”disse Ian.
“Sì”mormorò cercando di sembrare il più normale possibile, ma l’erezione gli premeva dolorosamente contro la stoffa dei pantaloni.
“Che facevi?”gli domandò Larry, poi notò l’altro ragazzo e alzò un sopracciglio “Ah, eri con lui”
“Per la ricerca”si giustificò voltando le spalle al suo amante “per che altro?”
“Ah, già, ma che fai contro il muro, Darcy? Sei in punizione?”lo prese in giro Ian.
“Che battutina idiota, degna di uno come te”si voltò di scatto “piuttosto, perché non cambiate aria, non sopporto la vostra vista”
“Come osi parlarci così?”scattò Ian.
“Andiamo, ragazzi”li invitò Eaon “non vale la pena essere puniti per uno come lui”
“Cosa? Guardami quando mi parli, stronzo di un irlandese”reagì Jared.
Lui si voltò a fronteggiarlo, i loro occhi si incontrarono e tutta la rabbia che provavano svanì.
“Ecco, ora ti sto guardando e dico che non vale la pena beccare una punizione per una cazzata così”ripeté fingendosi alterato.
“Hai paura di avere la peggio?”
“Io, paura?”scoppiò a ridere seguito dai suoi amici “Che illuso, hai già assaggiato i miei pugni e sai di cosa sono capace”
“Non mi va di sporcarmi le mani, con te”sibilò Jared “ma se insisti, o hai paura di batterti qui?”
“Paura? Di te?”scoppiò a ridere “Certo, credici, andiamo, ragazzi”e si voltò per allontanarsi seguito dai suoi amici.
“Non è finita, O’Brian”gli urlò il biondo, ma il gruppetto era già sparito alla sua vista.
Ore dopo, era steso sul suo letto quando sentì bussare alla porta, sospirò e andò ad aprire, era Eoan che lo fissava con uno strano sorrisetto “Ciao”
“Che vuoi?”gli voltò le spalle e l’altro entrò nella stanza chiudendo la porta.
“Te”in un istante fu su di lui appoggiando il petto sulla sua schiena.
“Non mi va”sgusciò via e si avvicinò alla finestra.
“Perché mai? È per quello che è accaduto prima? Mi spiace, non volevo”
“Sapevo che davanti agli altri ti saresti comportato da bastardo”si accese una sigaretta e aprì il vetro.
“Mi dispiace, ti prometto che non accadrà più”
“E come farai? I tuoi amici mi odiano e vorrebbero vedermi in un letto pesto”
“Qualcosa mi verrà in mente, ma non tenermi il broncio”lo raggiunse e lo costrinse a voltarsi.
“Non ti tengo il broncio, ho altro per la testa”
“Perché non ti confidi?”
Jared posò le iridi su di lui “Ho Chase per questo”
“Sempre e solo Chase”sbottò geloso “non pensi altro che a lui, non lo sopporto”
“Di che parli?”
“Sei innamorato di lui?”gli domandò con occhi di brace.
“Cosa? Ancora con questa storia? Ti ho già detto che…”ma l’altro lo bloccò.
“Non mi hai detto un cazzo, tutte le volte che te lo domando non mi rispondi o cambi discorso. Qualcosa mi dice che c’è qualcosa che mi nascondi”
“Sarà perché non c’è niente da dire, ma se vuoi pensare che ci sia qualcosa sotto fai pure”
“Io non voglio pensare nulla, desidero solo che tu sia sincero”insistette.
“Lo sono stato, ti ho detto come la penso, ma a te non entra in testa”
“Già, lo hai fatto”mormorò con le labbra serrate e i pugni stretti.
Jared lo fissò stranito e Eoan continuò a parlare “Non voglio essere considerato come un tuo giocattolo, Jared, non lo sopporto”
“Io non posso darti quello che vuoi”
“Perché non vuoi tentare?”gli domandò speranzoso “Solo perché hai sofferto una volta non…”ma il biondo non lo lasciò continuare “No”sibilò con gli occhi spalancati “non insistere”
Eaon fece un profondo sospiro “Non te lo chiederò più, ho capito. Ci vediamo dopo, per la ricerca”e si avviò verso la porta.
“Eoan?”lo richiamò Jared, ma lui non si fermò ed uscì chiudendosi la porta alle spalle.
“Dannazione”imprecò una volta solo “sono un idiota”uscì anche lui, ma nel corridoio non c’era traccia dell’irlandese.
Ritornò dentro e inspirò una boccata di fumo, forse aveva esagerato, ma dopo il modo in cui lo aveva trattato Elisabeth non voleva lasciarsi andare con nessuno.
“Non mi innamorerò, non lascerò che mi spezzino il cuore”mormorò guardando fuori la finestra, gli occhi cercarono la camera del suo amante, dall’altra parte dell’edificio e la trovarono, i vetri erano aperti, ma lui non sembrava essere tornato.
Dopo un istante lo vide, camminava avanti e indietro, nervosamente, tra le mani una fiaschetta color argento che non gli aveva mai visto dalla quale bevve un sorso.
Jared scosse la testa e si sentì in colpa, ma poi lo vide aprire la porta e accogliere Ian. Strinse i pugni, detestava quel tipo, li osservò per qualche minuto, poi chiuse la tenda e uscì diretto verso la camera di Chase.
Sere dopo Eoan attendeva Jared in biblioteca per lavorare sulla ricerca, ma era tentato di andarsene per trascorrere quel tempo con i suoi amici perché dopo il loro litigio restargli accanto era l’ultima cosa che voleva fare. Sospirò e portò alle labbra la penna, avrebbe fatto meglio a cominciare da solo, c’era ancora tanto da scrivere e poco tempo a disposizione. Aveva appena posato la penna sul foglio quando lo vide, i suoi capelli biondi erano inconfondibili. Il cuore cominciò a battere impazzito, ma subito dopo il suo volto cambiò colore, non era solo, c’era Chase con lui e un moto di gelosia lo pervase quando li vide sfiorarsi e ridere. Un attimo dopo il moretto si allontanò e l’altro entrò nella sala con sulle sue labbra un sorrisetto che gli fece venire voglia di spaccargli la faccia. Raggiunse il tavolo al quale era seduto e gli sedette di fronte “Sera”
“Alla buon ora, ma che fine avevi fatto?”lo rimproverò per il ritardo.
“Avevo da fare”, rispose abbassando la testa su un libro.
“Immagino”e ricominciò a scrivere “ti ho visto con lui”
“E allora?”rialzò lo sguardo e si sporse “Chase è l’unico amico che ho, con chi altro dovrei trascorrere il tempo?”
Queste parole lo ferirono, sentire dalle sue labbra che per lui non era nessuno, gli spezzò il cuore, ma non replicò, sarebbe stato inutile farlo.
“Sa di me?”gli domandò solo.
“Sì, gliel’ho detto, ma non preoccuparti, non lo dirà”
“Lo spero per te, potrei anche diventare cattivo in quel caso”sibilò.
“Te l’ho detto, non lo farà”cercò di convincerlo “e poi, a chi dovrebbe dirlo?”
“Potevi anche chiudere la bocca, Jared, ma tu, no, dovevi spifferare tutto a quell’idiota”scosse la testa deluso.
“Non è un idiota”replicò con occhi di brace “e ora, perché non facciamo questa dannata ricerca? Prima la terminiamo e prima potremo tornare a quello che ci piace di più”
Eoan le fissò per un attimo poi furono raggiunti Chase e Larry.
“Ciao”, Chase raggiunse il loro tavolo e sorrise all’amico prima di sedere.
Una volta al suo posto, accanto al moretto Larry aprì i libri e fece un cenno di saluto a Eoan che, invece, non per nulla contento della loro presenza.
“Come vanno le cose?”domandò Larry notando la sua espressione contrariata.
“Come vuoi che vadano?”replicò con una smorfia.
“Il tuo amico è uno strazio”, aggiunse Jared con un sorrisetto “Devo fare tutto io”
“Non è vero”, sbottò offeso.
Jared ridacchiò e ritornò a concentrarsi sul libro, Eoan invece lanciò un’occhiataccia a Chase che fremette, sembrava volesse picchiarlo, ma per quale motivo?
“Come fate a studiare se state uno di fronte all’altro?”domandò Larry alzando un sopracciglio.
“Il tuo amico non ha tutti i torti, O’Brian, dobbiamo sedere vicini”, commentò Jared alzandosi e prendendo posto accanto al brunetto che grugnì di frustrazione.
Nel sedere strusciò la gamba accanto alla sua facendolo fremere, poi lo fissò per qualche istante e abbozzò un sorriso soddisfatto.
Eoan aggrottò la fronte, il bastardo l’aveva fatto apposta, ma non era il solo che poteva giocare pesante, se voleva la guerra, l’avrebbe avuta. Fece un ghigno e gli si avvicinò maggiormente appoggiandogli, da sotto al tavolo, una mano sulla gamba, mentre il viso era a pochi centimetri dal suo.
“Qui, cosa dovremmo aggiungere?”gli domandò mentre il biondo cominciava a sudare, il suo calore gli stava facendo perdere la testa. Lo stava provocando di proposito, ma non sarebbe caduto nella sua trappola, avrebbe resistito.
“Vedi, io penso dovremmo scrivere questa notizia, mi sembra importante”, continuò facendo salire la mano lungo la coscia fino all’inguine.
Jared deglutì rumorosamente, quel bastardo gli stava rendendo la vita difficile “Vedo che hai le idee chiare, O’Brian”puntò le iridi blu su di lui.
“Sì, molto chiare”, replicò ricambiando lo sguardo con altrettanta intensità e infilandogli la mano all’interno dei pantaloni.
“Jared, potrei parlarti un attimo?”Chase si alzò distogliendoli.
Eoan sospirò di frustrazione, poi sfilò la mano e la appoggiò sul tavolo, l’altro, invece, rivolse un sorriso all’amico “Certo” e lo seguì in un angolo.
Larry approfittò per avvicinarsi all’amico e gli sussurrò in un orecchio “Quei due sono una coppia, te lo dico io. Prima li ho visti in atteggiamenti…strani”
“Davvero?”strinse i pugni per la rabbia “Che intendi? Si baciavano, forse?”
“No, quello no”, replicò con una smorfia “Darcy, gli stringeva il braccio, ma nei loro sguardi c’era qualcosa che non riesco a descriverti”.
“Non stento a crederlo”, sibilò, detestava quel ragazzino dagli occhi da cerbiatto.
“Il brunetto è innamorato. In camera sua, ho visto una loro foto insieme. Erano abbracciati”, continuò a raccontare.
“Sono amici, non credo questo significhi che stanno insieme”, ma in fondo al cuore temeva che Larry potesse avere ragione.
“Io sono convinto che quei due scopino alla grande. Darcy sembra il tipo che ci da dentro”, commentò con enfasi.
A quelle parole Eoan si alzò di scatto e sbatté un pugno sul tavolo “Basta, me ne vado”e raccolti i suoi libri si allontanò sotto gli sguardi attoniti di tutti i presenti.
Calde lacrime scesero dalle guance al pensiero di Jared con un altro, ma non voleva confessare neanche a sé stesso che lo amava e che tra loro non c’era solo sesso. Non poteva continuare in quel modo, doveva troncare quel rapporto così deleterio che non lo avrebbe portato da nessuna parte, ma come avrebbe trovato il coraggio? Sarebbe riuscito a lasciarlo? Sarebbe riuscito a sopportare la vista di Jared con Chase?
Si rifugiò in bagno e diede libero sfogo alla sua disperazione, non riusciva a credere che uno grande e grosso come lui potesse piangere per una cosa del genere. Sentì la porta aprirsi e asciugò gli occhi, l’ultima cosa che voleva era farsi sorprendere in quello stato.
“Eoan?”chiamò una voce a lui familiare, Jared, lo aveva seguito.
“Che diavolo vuoi? Neanche in bagno mi lasci in pace?”gli urlò dal suo nascondiglio, la rabbia lo stava accecando.
“Che ti è preso? Sei andato via senza avvertire. Il tuo amico era allarmato e anche io, se devo confessarti la verità”.
Il ragazzo uscì dal gabinetto pronto ad affrontarlo, ma quando lo vide così preoccupato cambiò idea.
“Non mi sentivo bene”, mentì “Dovevo vomitare. Forse qualcosa che ho mangiato”
Jared gli si avvicinò preoccupato e gli appoggiò una mano sulla fronte “Febbre non ne hai. Forse è meglio che ti accompagni in camera così potrai riposare?” gli accarezzò una guancia.
“Non c’è bisogno che venga anche tu”, gli annunciò con freddezza vedendo che lui si apprestava a seguirlo “Potrebbero sospettare”.
Jared fremette e sbottò “Se tu non vuoi che venga con te, dimmelo chiaramente e non inventare queste scuse che non stanno né in cielo, né in terra”.
“Non voglio che tu venga con me”e si allontanò lasciandolo da solo.
“Grandioso. Davvero grandioso”osservò sferrando un pugno nel muro.
Si guardò la mano, sanguinava, ma non gli importava, sentiva che c’era qualcosa che non andava in Eoan e avrebbe scoperto di cosa si trattava. Scosse la testa e ritornò in biblioteca a riprendere i libri per poi rifugiarsi nella sua camera.
Quando il mattino seguente Eoan entrò in classe aveva delle occhiaie profonde, non aveva dormito tutta la notte ed era solo colpa di Jared. Lanciò un’occhiata verso il suo banco, scherzava con l’amico e sentì la rabbia crescere tanto che fu costretto a voltarsi per non esplodere davanti a tutti.
Il professor Raimes arrivò con i risultati dei compiti e si udì un coro di proteste da parte dell’intera classe. Eoan ebbe una A, la prima dell’anno e sulle sue labbra apparve un sorrisetto soddisfatto, mentre Jared grugnì, aveva avuto la sua prima B.
Dopo la lezione Eoan bloccò Jared per un braccio “Devo parlarti”.
“Anche io”, replicò fissandolo con i suoi occhi blu.
“Bene”
Lo seguì in un angolo del giardino, lontano da occhi indiscreti “Senti, io…”ma l’altro lo bloccò con una mano “Lascia parlare prima me altrimenti non troverò più il coraggio”.
“Dobbiamo chiarire una volta per tutte, a che gioco stai giocando?”
“Di che parli?”il biondo alzò un sopracciglio.
“ Girano voci”
“Che voci?”, Jared incrociò le braccia e fu a quel punto che Eoan notò la mano ferita.
“Come ti sei fatto quello?” domandò preoccupato.
“Non importa, non mi fa neanche male”, rispose alzando le spalle “Ora dimmi di che stai parlando”
“Di te e Chase, di come ve la spassate”
Gli occhi di Jared lampeggiarono “Cosa dicono?”
“Gira voce che scopiate. Se è lui che vuoi, puoi dirmelo subito che lascio il campo libero”
“Eoan, non ho una relazione con Chase”, confessò fissandolo “siamo solo amici, te l’ho già detto”
“Non sembra da come vi comportate, siete disgustosi”.
“Senti, ora basta!”alzò la voce “Non ti devo alcuna spiegazione, solo perché siamo stati a letto insieme pensi di poter dare ordini? Scordatelo”
“No, basta lo dico io, brutto stronzo”replicò fissandolo con occhi truci “non sopporto più di essere considerato come un giocattolino, vieni da me solo quando hai un prurito che vuoi soddisfare, ma non ci sto più, non è da me”
Jared scoppiò in una risata nervosa “Questo cosa significa?”
“Che non voglio più stare ai tuoi comodi, lascio a Chase via libera, non ne voglio più sapere di te”precisò con dolore, era riuscito a dirlo.
“Io non voglio Chase, siamo come fratelli, io voglio te, il tuo corpo”
“Non posso, non più”scosse la testa “è stato bello, molto bello”sospirò “ma ora è finita”concluse con un groppo in gola.
Jared restò senza parole, il cuore gli sanguinava, non credeva avrebbe sofferto tanto, ma non lo avrebbe ammesso.
“Non dici nulla?”domandò Eoan vedendolo lì impalato, poi scosse la testa “Lascia perdere, non mi interessa, che bastardo”si mosse per andarsene, ma Jared lo richiamò, non poteva lasciarlo andare via “Eoan, aspetta”
Obbedì, ma continuò a voltargli le spalle, sapeva che se lo avesse guardato non avrebbe avuto il coraggio di lasciarlo.
“Eoan, tra me e Chase non c’è mai stato nulla, ci sei stato sempre e solo tu”gli confessò.
“Questo non cambia nulla”e senza neanche guardarlo si allontanò sparendo ben presto dalla sua vista.
Jared strinse i pugni e si lasciò scivolare sull’erba e lì lo trovò Chase quando lo raggiunse una mezz’ora dopo.
“Cosa ti è accaduto?”gli domandò vedendolo seduto per terra.
“È finita”mormorò strappando dei fili d’erba dal prato.
“Cosa? Perché?”gli si accovacciò accanto “Cosa è successo? Vuoi parlare?”
“Non ne vuole più sapere di me, ma come dargli torto? L’ho usato, trattato come un giocattolino sessuale, l’ho ferito”
“Perché non gli fai capire che hai sbagliato? Che in realtà, non è quello che volevi?”
“Cosa vuoi che gli dica, che provo qualcosa? No, scordatelo”
“Perché sei così testone?”insistette “Non capisci che lo hai allontanato da te?”
Jared si alzò e lo fissò con i suoi grandi occhi blu “Andiamo in classe, Chase e basta parlare di Eoan O’Brian, è un capitolo chiuso nella mia vita”e lo afferrò per un braccio trascinandolo verso l’edificio principale.
1 commento:
Noooooo...perchè Jared deve essere cosi orgoglioso?! Che capitolo intenso e pieno di sentimenti; soprattutto Eoan è molto sensibile(alla fine quasi mi sono commossa)...beh, allora al prossimo capitolo!^__^
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